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ITALIANO
Come abbiamo accennato nella scheda del loro primo album “Tilt”, il sestetto degli Arti e Mestieri si rivelò non soltanto uno dei migliori gruppi esordienti nel 1974, ma si ritagliò anche una solida nicchia tra i nomi di culto del pop italiano. Questo, sia per la loro bravura tecnica, sia per un generoso coinvolgimento a livello militante che portò la band ad esibirsi nei maggiori circuiti controculturali (es: Festival del Parco Lambro 1974 e 1975 davanti a 45.000 persone) e supportare formazioni di spicco come la Premiata Forneria Marconi, i Gentle Giant e gli Area. A testimonianza di questo percorso, segnaliamo che molto del materiale registrato dal vivo nel 1974 è stato pubblicato nel CD “Arti e mestieri live”, edito nel 1990 dalla Vinyl Magic. Trascorso quasi un anno dalla prima prova su vinile però, era evidente che il gruppo sentisse il bisogno di oltrepassare le ingenuità dell’album d’esordio a vantaggio di un sound più compatto e di una maggiore comunicatività. In altre parole: occorreva modernizzare il linguaggio in modo da evitare inutili ridondanze e compattarlo in un solo ed inequivocabile kernel timbrico. E questo è ciò che effettivamente accadde nel secondo lavoro della band, “Giro di valzer per domani”, pubblicato sempre per la Cramps nel 1975. Senza neppure averlo ascoltato difatti , si notano immediatamente alcune rilevanti novità rispetto al primo LP. Innanzitutto, viene introdotto un cantante nella figura dell’ex Procession Gianfranco Gaza il quale, pur non avendo molto spazio all’interno del repertorio (i pezzi cantati sono solo tre), risolve quel senso di indeterminazione tipico di molte bands che, non avendo un vocalist di ruolo, si affidavano a turno ai loro strumentisti con la voce migliore. In secondo luogo, salta subito all’occhio la maggiore parcellizzazione dei brani che questa volta sono quattordici - davvero tanti per un vinile -, tutti piuttosto brevi e ben distinti tra di loro, quasi a voler restituire più sensazioni possibile e contaminando con armonie Jazz e sinfoniche i classici stilemi del Rock Progressivo. Una struttura quindi, che renderà praticamente automatica la pubblicazione di un 45 giri contenente le due tracce più rilevanti (“Valzer per domani / Saper sentire”) e rivolto con ogni probabilità, alla copertura di tutto il mercato possibile. Infine, scorrendo i titoli, risulta anche più chiara la consapevolezza militante degli Arti e Mestieri, palesata da precisi riferimenti politici, sociali e persino ecologici quali: “Mirafiori” (in onore dell’importantissima vittoria sindacale che introdusse il “punto unico di contingenza” adeguando il salario al costo della vita), “Marylin”, “Aria Pesante” e “Dimensione Terra”. Fatte salve queste premesse teoriche, va da se che in fase di auditing ci si trovi davanti a un lavoro molto comunicativo che, sin dalle sue prime note (“Valzer per domani”), risulta nel complesso estremamente organico. Contrariamente a Tilt infatti, la band torinese ha acquisito ora un sound talmente solido, da farlo sembrare quasi un marchio di fabbrica. Le notevoli abilità di ciascun strumentista sono messe al servizio di un groove collettivo licenziando infine un prodotto personale e fortemente riconoscibile.
(classikrock.blogspot.com)
ENGLISH
Outstanding fusion band from Italy. All the power delivered by the insane drumming of Furio Chirico is counterpointted by the beautiful violin passages, as well as the killer guitar work. On their early albums, ARTI e MESTIERI made a dynamic, complex and elaborately crafted rock, folk, and fusion blend, that featured much violin and keyboards. ARTI & MESTIERI, considered one of the most influent cult bands in the italian and european prog scene will astonish the audience confirming, 25 years after its release, that "TILT" is still a milestone for two generations of fans. Both albums that came out on CD, "Tilt" and "Giro Di Valzer Per Domani", are real masterpieces of the genre. A real must for all fusion lovers!
(progarchives.com)
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