ELEUTERIO E "SEMPRE TUA"
56 CONVERSAZIONI PER LA RADIO
RECITATE DA
RINA MORELLI E PAOLO STOPPA
1966 - 1974
Autore - Maurizio Jurgens
Titolo - Eleuterio e "Sempre Tua"
Editore - Donzelli
anno - 2008
pagg 56
Era domenica 2 ottobre 1966, quando dai microfoni della radio la ben nota voce di Rina Morelli
leggeva una lettera: «Caro Eleuterio, la casa che mi vide bambina oggi mi vede delusa. Il nostro
bisticcio di ieri mi ha messo addosso la stessa malinconia che mi mette addosso Pippo Baudo
quando recita, e anche quando sta zitto. Guardo il cielo, e penso che il cielo non è altro che
il campo da football per quell’enorme pallone che si chiama mondo. E penso anche che sei uno
stupido, Eleuterio, se arrivi al bisticcio per un semplice fiasco di vino.
Sempre Tua».
Di rimando la voce del grande Paolo Stoppa: «Cara “Sempre Mia”, la casa che ti vide bambina, e
che ora ti vede delusa, ti vedrà anche decrepita, se aspetti che venga a riprenderti. Se tu non
fossi tornata da tua madre, ti avrei spedita da tuo nonno, pace all’anima sua. Forse sarà anche
stupido litigare per un semplice fiasco di vino, ma non dimenticare che il suddetto fiasco tu me
l’hai rotto in testa, leggiadra Sempre Mia, e sei riuscita in una sola volta a ferire il mio
orgoglio e il mio cuoio capelluto. Ciao.
Eleuterio».
Partiva così la storia di uno dei più fortunati sketch radiofonici che fecero la fortuna
dell’ascoltatissimo Gran Varietà della domenica mattina: il caustico, impietoso e coloritissimo
battibecco tra un marito e una moglie sempre sull’orlo di una crisi irreversibile, che provoca
il continuo ritorno di lei a casa della madre e l’inevitabile rappacificazione col rientro sotto
il tetto coniugale. Come scrive Dario Salvatori nella premessa al volume, «Stoppa-Morelli
incarnano il disfacimento della coppia borghese. La famiglia allargata ancora non esisteva e le
separazioni erano sconsigliate per motivi di decoro. In compenso esisteva già la doppia casa.
Riferimenti non casuali, visto che nella vita i due inarrivabili attori rimasero insieme per
quarant’anni, senza sposarsi, evitando persino di dividere lo stesso appartamento…». Dietro
questi testi esilaranti, la penna di un autore di prim’ordine, cui si devono tantissimi lavori
anche per la televisione e il teatro, e l’ideazione, insieme ad Antonio Amurri, dello stesso
Gran Varietà. A far rivivere il ricordo di quella popolarissima rubrica, e a farla scoprire al
pubblico più giovane che oggi tanto si appassiona all’umorismo via radio di Fiorello o del
Ruggito del coniglio, arriva in libreria questo cofanetto, che alla raccolta integrale dei
testi, di cui si assapora la straordinaria godibilità letteraria, affianca un cd con le
registrazioni di tutte le puntate andate in onda fino al marzo del 1974.
Roma-Trastevere, 19 settembre 1967
Caro Eleuterio, la casa alla quale mi strappasti signorina e innamorata oggi mi rivede signora e
delusa!
Sempre Tua
Roma-Parioli, 20 settembre 1967
Inconfessabile «Sempre Mia», la casa che ora ti vede signora e delusa è una casa di bocca buona.
Infatti vede signora anche tua madre!
Eleuterio
L´insuperabile coppia Paolo Stoppa - Rina Morelli
La serie Eleuterio e sempre mia appartiene alla classicita' della radiofonia, grazie soprattutto
all'insuperabile coppia Paolo Stoppa - Rina Morelli. L'idea di creare la coppia radiofonica fu
di Maurizio Jurgens, uno degli autori storici di 'Gran Varieta'. Appassionato di teatro, culture
di buona recitazione, Jurgens stese un canovaccio che all'inizio avrebbe dovuto chiamarsi 'Caro
bugiardo', tradendo chiare origini teatrali. Da li' alla celebre coppia il passo fu breve.
D'accordo con Maurizio Riganti, dirigente di Radiodue e fautore del programma domenicale,
Jurgens si reco' al Teatro Eliseo per convincere gli attori, come al solito impegnatissimi fra
cinema, teatro e doppiaggio. Ci riusci' grazie alla sua preparazione teatrale, al suo gusto per
la battuta salace, alla frequentazione dell'iperbole. Convinti gli attori, si trattava di creare
un appuntamento con i radioascoltatori e il rapporto epistorale si mostro' vincente fin
dall'inizio.
Eleuterio e sempre tua e' il ricamo postale di una coppia matura, forse in crisi di noia e
sopportazione, ma profondamente legata. Talvolta discutono, spesso si dividono, lui torna ai
Parioli, lei a Trastevere, ma la riconciliazione e' sempre dietro l'angolo. Il dialogo e' aspro,
feroce, pungente, la perenne meraviglia di lei contrasta con il cinismo di lui, ma cio' che
conta e' non perdersi mai di vista.
L'idea e' mutuata dal Caro bugiardo di Jerome Kilty, una commedia epistolare tratta dalla
corrispondenza fra George Bernard Shaw e la signora Beatrice Stella Patrick Campbell, ovvero la
rappresentazione di una relazione lunghissima e molto complicata vissuta con i tempi della
pochade. Lei cammina fra le nuvole e lui, apparentemente ineguale, pronto a qualsiasi
sfrontatezza. E' cio' che Stoppa e la Morelli fecero per tutta la vita: insieme per
quarant'anni, nella vita e sul palcoscenico, senza mai sposarsi. Oltre all'efficacissima
trasposizione radiofonica in 'Gran Varieta', i due attori ne presentarono un'altrettanto valida
versione teatrale.
Al riascolto Eleuterio e sempre mia non si pone come una scenetta o un insieme di sketch, quanto
come l'espressivita' massima di due grandi attori, delle loro estreme personalita' in gioco e di
una recitazione inarrivabile.
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