FERNANDO PESSOA
IL LIBRO DELL'INQUIETUDINE
(di Bernardo Soares)
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Autore: Fernando Pessoa Titolo: Il Libro dell'Inquietudine Pagine: 541 Anno: 2006 Nazionalità: Portogallo Genere: Narrativa Dimensione della cartella: 3,694 Mb Formato del file: EPUB - LIT - MOBI - ODT - PDF
:::->L'AUTORE<-:::
Fernando António Nogueira Pessoa (Lisbona, 13 giugno 1888 – Lisbona, 30 novembre 1935) è stato un poeta, scrittore e aforista
portoghese.
È considerato uno dei maggiori poeti di lingua portoghese, e per il suo valore è comparato a Camões. Il critico letterario
Harold Bloom lo definì, accanto a Pablo Neruda, il poeta più rappresentativo del XX secolo.
Avendo vissuto la maggior parte della sua giovinezza in Sudafrica, la lingua inglese giocò un ruolo fondamentale nella sua
vita, tanto che traduceva, lavorava, scriveva, studiava e perfino pensava in inglese. Visse una vita discreta, trovando
espressione nel giornalismo, nella pubblicità, nel commercio e, principalmente, nella letteratura, in cui si scompose in
varie altre personalità, contrassegnate da diversi eteronimi. La sua figura enigmatica interessa gran parte degli studi sulla
sua vita e opera, oltre ad essere il maggior autore della eteronomia.
Morì a causa di problemi epatici all'età di 47 anni nella stessa città dov'era nato. L'ultima frase che scrisse fu in inglese
"I don't know what I will bring tomorrow... ", e si riportano come le sue ultime parole (essendo molto miope) "De-me os meus
òculos!" (Datemi i miei occhiali).
Fernando Antonio Nogueira Pessoa, poeta e scrittore portoghese, nasce il 13 giugno 1888 a Lisbona. L'antica capitale
portoghese che ha visto il poeta venire alla luce lo riaccoglie dopo l'adolescenza trascorsa a Durban, in Sudafrica, nel
momento in cui sboccia la sua carriera di intellettuale.
In realtà il precoce talento di Pessoa si è già manifestato in tenera età, nel momento in cui i bambini imparano a scrivere
ed i geni compongono le prime opere. A sei anni scrive lettere che invia a sé stesso, una sorta di dialogo interiore fissato
su carta, con lo pseudonimo di Chevalier de Pas, uno dei tanti della sua vita.
La passione per la scrittura non svanisce e pochi anni dopo, al rientro in Portogallo, dona al mondo capolavori di prosa e
poesia, insieme a traduzioni e critiche letterarie, senza mai rinunciare alla riservatezza, o al mistero, che lo
contraddistingue.
Fernando Pessoa si rivela, infatti, al pubblico in controluce, dando alle stampe solo alcuni dei suoi capolavori e facendo
ricorso ad un'infinità di pseudonimi per mettere a nudo i lati del suo carattere avendo però la premura di coprirli con
eteronomi dei quali crea dettagliate biografie.
Il bouquet dei suoi alterego è celebre, avendo dato vita anche a numerose speculazioni sulla sfaccettata personalità del
geniale autore portoghese, speculazioni peraltro alimentate dallo stesso Pessoa che mette nero su bianco il profondo rapporto
intrecciato con i suoi eteronimi.
Attraverso le sue opere pure noi siamo entrati in intimità con il futurista Alvaro de Campos, con Bernardo Soares, di cui
abbiamo letto i pensieri nel Libro dell'Inquietudine, con Ricardo Reis, strenuamente ancorato alle tradizioni e con tutti gli
altri Fernando Pessoa che hanno vissuto nelle opere del maestro portoghese.
Il grande talento di Pessoa si è spento ad appena quarantasette anni, il 30 novembre del 1935, in seguito a problemi epatici.
L'eredità che ci lasciato uno fra i maggiori poeti del Novecento è però immensa, musa ispiratrice di tanti letterati e
cantautori e fonte di gioia per i tanti lettori che si sono emozionati leggendo le sue poesie ed i suoi romanzi ed hanno
scolpito nella loro memoria i celebri aforismi.
Tra le sue opere più famose nel nostro paese ricordiamo certamente il Libro dell'inquietudine, le Poesie di Alvaro de Campos
e le Lettere alla fidanzata, tre pietre miliari della sua ricca produzione artistica.
:::->DESCRIZIONE DEL LIBRO<-:::
Il libro dell’inquietudine di Fernando Pessoa – le centinaia di riflessioni del più celebre eteronimo dell’autore, Bernardo
Soares, raccolte in maniera disordinata e “aperta”, in una sorta di “zibaldone” – viene qui pubblicato per la prima volta in
una versione inedita, curata dal lusitanista accademico Piero Ceccucci. Tragico, ironico, profondo e irrequieto, Soares
riflette sulla vita, sulla morte e sull’anima, ma anche sulle sue memorie più intime e sullo scorrere del tempo, sui colori e
le emozioni che egli osserva intorno a sé e dentro di sé. Figura tragica e imprescindibile del nostro Novecento, scrive del
proprio dolore con onestà e con una forza comunicativa che, nonostante l’incredibile delicatezza, riesce a tratti violenta e
struggente. Soares il fragile, l’acuto, il silenzioso, che abita la vita nei suoi toni più grigi, la osserva, la comprende,
la subisce, eppure l’ama come un vizio, come una droga, come una passione a cui non ci si può sottrarre, alla ricerca di un
equilibrio perduto che, suo malgrado, non troverà. Un capolavoro della letteratura mondiale.
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