L’applicazione fa ne più ne meno quello che voglio, in una interfaccia pulita e gradevole, perfettamente integrata con il Mac. Ma andiamo per gradi…
In primo luogo Espresso può essere usato per editare un singolo file, oppure per gestire un intero sito internet. Per lo più io lavoro in questa seconda modalità, che registra in un file di configurazione all’interno della cartella locale del sito, le informazioni relative al progetto. Il fatto che utilizzi file e non un database è fondamentale dal momento che così non ho dati da portarmi dietro da un computer all’altro. Posiziono il progetto sul server web aziendale nella cartella del sito internet e riesco ad accedervi da qualsiasi postazione, anche una nuova, avendo già tutte le configurazioni condivise, come i dati del server ftp di riferimento ed anche i file aperti nell’ultima sessione.
Una volta aperto un progetto, la struttura dell’applicazione è molto chiara ed immediata. In cima c’è una classica barra degli strumenti, mentre nella colonna di sinistra si trovano in sequenza:
l’elenco dei file aperti (vengono indicati con un puntino quelli modificati)
la struttura della directory di progetto
e più in basso ancora (anche se nell’immagine non si vede) il setup del server ftp
Nell’area centrale c’è chiaramente la parte più importante dell’applicazione, ovvero l’editor. C’è la colorazione del codice (ovviamente), il completamento automatico del codice (per CSS, HTML, Javascript, PHP, XML, XSL), indentazione in blocco, il collapse di blocchi di codice, numerazione delle linee, ricerca/sostituzione veloce, vai alla linea e tutte le cose che ci si aspetta da un editor che si rispetti.
Altre due funzioni trovo particolarmente comode e degne di nota:
la possibilità di selezionare uno o più file nel progetto locale ed inviarli tramite menu contestuale sul server ftp di destinazione (se ne possono configurare anche più d’uno per ogni progetto)
uno strumento molto completo ed automatico che analizza i file locali e quelli remoti permettendo una sincronizzazione completa e personalizzabile per singoli elementi o cartelle (forse un’immagine è più esplicativa)
Mac OS X 10.7.4 o successivo
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