FRANCESCO CAVALLI
GIASONE
::->COVER<-::
::->DATI ALBUM<-::
Cavalli, Pier Francesco, 1602-1676.
Giasone
3 CD (234 min.)
Etichetta Arles, France : Harmonia Mundi France, p1988.
Interpreti Catherine Dubosc, Agnés Mellon, sopranos ; Gloria Banditelli,mezzo-soprano ; Michael Chance, Dominique Visse, countertenors ; Guy de Mey,
Gianpaolo Fagotto, tenors ; Harry van der Kamp, Michael Schopper, Bernard Deletré, basses ; Concerto vocale ; Réne Jacobs, conductor.
Dramma per musica in un prologo e tre atti
Prima:
Venezia, Teatro San Cassiano, 5 gennaio 1649. Prologo: Apollo (S), Amore (S)
Elenco Brani
101 Sinfonia avanti il Prologo
102 Prologo Sole,Amor Quest'è il giorno prefisso
103 1 Ercole,Besso Dall'oriente porge l'alba
104 2 Giasone,Ercole Delizie,contenti
105 2 Ercole E cosi prepari alla pugna
106 3 Medea Se dardo pungente
107 4 Egeo,Medea Ferma,Medea,deh ferma
108 5 Oreste Fiero amor l'alma tormenta
109 6 Demo,Oreste Son qui,che,che,che chiedi
110 7 Delfa Voli il tempo,se sa
111 8,9 Medea,Delfa,Giasone O dio,Giason arriva
112 10,11 Giasone,Medea,Delfa I miei secreti amori
113 11 Duo Medea,Giasone O mio core
114 12 Delfa Godi,bella coppia
115 13 Isifile Lassa,che fer degg'io
116 14 Medea,Choro Dell'antro magico
201 1 Isifile,Alinda Oreste ancor non giunge
202 2 Oreste,Isifile Io pur ti tocco,o lido
203 2 Aria d'Isifile Speranze fuggite
204 3,4 Medea,Giasone,Delfa Ecco il fatal castello
205 5 Combattimento
206 6 Medea,Giasone,Delfa,Ercole Sei ferito,mio ben
207 7 Demo,Egeo Alla nave
208 8 Giove,Eolo O dell'Eolie foci
209 9 Oreste,Alinda Per ritrovar suo onore
210 10 Demo,Oreste Soccorso,aiuto,e là
211 11,12 Giasone,Medea,Besso,Ercole,Oreste Scendi,o bella
212 13 Isifile,Medea,Giasone O dio,ecco Giasone
213 14 Besso,Alinda Chi non ha argenti od ori
301 1 Oreste,Delfa Nel boschetto ove odor spirano
302 2 Medea,Giasone Sotto il tremulo ciel di queste frondi
303 3 Medea,Giasone,Oreste Adoriamoci in sogno,anima mia
304 4 Isifile,Giasone,Medea Il porto,il lido,il pian
305 5 Besso,Giasone M'invia Ercole ad avvisarti
306 6 Egeo,Demo Perch'io torni a penar
307 7,8 Isifile,Oreste Gioite,gioite,festosi,festosi
308 9 Medea L'armi apprestatemi
309 10 Delfa Perché sospiri,Medea gelosa
310 11,12 Medea,Besso,Isifile Di guerriero drapello
311 13,14 Egeo,Medea,Besso,Giasone Qual incognita forza
312 15 Medea,Egeo Non m'affligger così
313 16 Giasone Ovunque il piè rivolgo
314 17~21 Egeo,Giasone,Isifile,Besso,Medea,Demo,Alinda Dell'aurora il lume mi scopre il traditor
315 21 Lamento d'Isifile Regina,Egeo,amici
316 21 Giasone No ho piu core
::->ORIGINI<-::
Giasone è forse l’opera più rappresentativa di tutto il Seicento: molto più dei capolavori stessi di Monteverdi (che fu il maestro di Cavalli) che, pur
preparando il terreno al nuovo genere, ebbero certamente minore diffusione e popolarità. Tuttavia la fortuna diGiasone e in generale dell’opera in musica di
questi anni la si comprende meglio non quale esempio, fra i primi, di opera «mercenaria» (cioè destinata a un pubblico pagante), ma come ultima novità –
quasi un nuovo corso – di un genere ormai acquisito e tradizionalmente consolidato: la commedia dell’arte. Le compagnie sono le stesse; semplicemente ora si
sono aggiornate, hanno imparato a cantare, o meglio hanno pian piano sostituito i primi attori con primi attori che sanno cantare. Fatto tesoro delle
sperimentazioni dotte d’inizio secolo sul recitativo declamato (quelle stimolate dalle teorie della Camerata fiorentina), le hanno innestate sugli scenari
che erano soliti rappresentare, senza per questo trascurare danze e canzonette che tanto successo continuavano a ottenere.Giasone è portato in giro per le
varie piazze d’Italia (e non solo) con lo stesso meccanismo che aveva da sempre fatto migrare le compagnie comiche (che ora, come i Febiarmonici, si danno
nomi adeguatamente evocativi), lasciando ovunque entusiastica traccia di sé. Impressionanti i suoi numeri: una decina di partiture oggi superstiti (dato
incredibile se si pensa che in genere delle opere seicentesche la musica è perduta o al più sopravvissuta in copia unica); una quarantina le edizioni del
libretto, e innumerevoli le esecuzioni in tutta Italia testimoniate per quasi mezzo secolo di gloria (anche con nuovi nomi come Il novello Giasone,Il trionfo
d’Amor delle vendette,Medea in Colco). La vicenda raccontata da Cicognini è quasi del tutto indifferente al mito (dove al più Medea incantatrice offre il
pretesto per introdurre quelle scene infernali che tanta fortuna avranno in seguito), e la storia, osservata con divina partecipazione da Apollo e Amore,
ruota attorno ai propositi matrimoniali di Giasone, tutt’affatto disinteressato a recuperare il suo bravo vello d’oro e invece assai coinvolto in affari
amorosi con due fanciulle a cui aveva già regalato un paio di pargoletti a testa: Isifile, la buona, ma ormai un amore passato, e Medea, l’attuale amata, ma
donna crudele. Apollo crede nel Fato (o forse ha solo letto Apollonio) e punta su Medea; Amore crede in se stesso e parteggia per Isifile. Perderanno
entrambi giacché Giasone, impossibilitato a sposare Medea, si concederà a Isifile (che aveva appena tentato di gettare da un dirupo) in un momento di pietosa
debolezza provocato dalla di lei scena(ta) madre: «Sì, tiranno mio, ferisci a parte a parte queste membra aborrite!» non trascurando di ricordargli i figli
«per la fame languenti» (dal lamento “Infelice, che ascolto?”). Beffa arguta delle cose celesti, questo finale apparentemente moraleggiante fa il paio con il
suo prestigioso modello che Busenello e Monteverdi avevano suggerito nell’Incoronazione di Poppea: anche là Amore, in apparenza vincitore, era gabbato da un
Nerone interessato a Poppea solo per capriccio (è noto che il duetto finale è un’aggiunta successiva a esclusiva concessione del pubblico). Ma a parte ciò
Giasone è opera soprattutto di situazioni, dove l’intreccio – questa è la forza del libretto di Cicognini – si organizza a collegare momenti caratteristici.
Ecco quelli amorosi (uno per tutti: Giasone che canta “Delizie e contenti”, I,2); ecco quelli comici (palesemente derivati dal repertorio della commedia
dell’arte) che ruotano attorno a Demo, gobbo balbuziente (è lui a rimare «strapazzo» con «ca... ca... ca... po»), Delfa, la vecchia nutrice di Medea, o
Alina, che cerca instancabilmente veri uomini (e a Besso, spacciatosi per cantante, chiede preoccupata: «Non sei castrato già?»); ecco quelli dolenti (i
lamenti di Isifile); ecco quelli infernali (i malefici di Medea con il terrifico coro di spiriti “Le mura si squarcino”, I,14); ecco quelli pastorali, con il
duetto fra Medea e Giasone tornato vittorioso dal recupero del vello d’oro (e Besso a parte che commenta: «sulle spalle un monton, la vacca in braccio»); ed
ecco ancora tutti gli altritopoidell’opera in musica: la scena del sonno, dove Oreste riesce a rubare un bacio a Isifile; gli equivoci, che fanno confondere
Besso carnefice, suo malgrado indotto a sacrificare la vittima sbagliata (poi di fronte a quella vera sancirà: «io solo uccido una regina al dì!»); e, ormai
sempre più marginalmente, gli dèi, con Giove che ordina a Eolo e al suo scenografico ‘coro di venti’ di rovesciare la nave di Giasone. Insomma c’è di tutto
in quest’opera, ed è tutto ciò che può entusiasmare il pubblico. Cicognini, il più acclamato drammaturgo del momento, si muove nel dramma per musica e la
prosa con la stessa disinvoltura con cui passa dal comico alla tragedia sacra. Tanta abilità è già nel singolo libretto dove la trama, in sé meno complessa
di quanto potrebbe apparire, è frammentata e riorganizzata al fine di ricavare varietà e continua ricchezza drammaturgica dalla giustapposizione di
situazioni contrastanti; soluzione che piaceva assai al pubblico e che diventerà, con i virtuosistici intrecci di Minato, Aureli e Noris, modello del
successivo libretto d’opera, almeno fino a Zeno. Cavalli continua a cesellare i suoi recitativi, veri culmini espressivi dell’opera, e più che in passato
distribuisce arie e ariette ovunque, complice Cicognini che, più dei contemporanei Busenello e Faustini, tende a distinguere fra recitativo e aria già nella
versificazione. L’invenzione musicale di Cavalli non è solo appropriata, è inesauribile, e stupisce la ricchezza d’idee, sempre perfettamente consone
all’azione, che alimenta al possibile i mutevoli umori. Ma d’altra parte tanta varietà è d’obbligo: le arie di Cavalli non sono necessariamente il momento
atteso e i recitativi (un declamato che non disdegna vocalizzi, momenti lirici o ritmicamente incalzanti) hanno ancora molto da dire. Siamo distanti dalla
netta distinzione delle tipologie compositive che dall’ultimo quarto di secolo in poi, con la netta alternanza di recitativo e aria, offriranno una comoda
soluzione al rischio di uniformità: Cavalli si muove in altra direzione per coinvolgere il suo pubblico troppo spesso distratto. Tanta sovrabbondanza, almeno
fino ad oggi, ha avuto buon gioco nel far liquidare queste opere con l’etichetta di ‘barocche’, quando invece l’eccezionalità di unGiasonerisiede
nell’efficacia drammatica della scrittura musicale come nel suo spessore letterario, e ha purtroppo avuto un cattivo alleato nell’uso, tutto seicentesco, di
annotare la musica per la scena con una stesura sintetica, che lascia la strumentazione a una ‘regia’ del suono non scritta. Ridurre, come era pratica, tutto
l’organico strumentale alla sintesi del solo rigo del basso continuo (limitandosi ad aggiungere altri pentagrammi solo in pochi momenti chiave, o nei
ritornelli strumentali) obbliga oggi a una difficile ricostruzione della partitura, spesso radicale (la soluzione rinunciataria di eseguire solo quanto
scritto, d’altra parte, oltre a contraddire la prassi dell’epoca, nega le esigenze di spettacolarità – anche sonora – di questi allestimenti e ne appiattisce
il risultato complessivo). Parallelamente, l’esigenza di ruoli vocali svolti da cantanti-attori, ovvero da cantanti che sappiano recitare non solo col corpo
ma anche con la voce, ha ulteriormente scoraggiato (a parte rarissime eccezioni) un’adeguata restituzione di questi spettacoli – non esente una buona dose di
pregiudizio mutuato da sporadici tentativi di allestimenti tanto improvvisati quanto maldestri. La rivalutazione di questo repertorio, in atto da tempo in
ambito specialistico, meriterebbe anche dagli operatori teatrali altrettanta attenzione: ma certamente molto è ancora da fare. Manca ad esempio a tutt’oggi
un’edizione critica della partitura di Giasone, in cui si tenga debito conto delle modifiche acquisite in seguito ai vari allestimenti.
::->DATI TECNICI E NOTE<-:: 3 CD a 128 Kbps
Cover front allegata
TNTVILLAGE.SCAMBIOETICO.ORG |
CD1
-
07- 4 Egeo,Medea Ferma,Medea,deh ferma Jacobs.mp3 (7.9 MB)
-
09- 6 Demo,Oreste Son qui,che,che,che chiedi Jacobs.mp3 (7.8 MB)
-
15- 13 Isifile Lassa,che fer degg'io Jacobs.mp3 (6.6 MB)
-
02 Prologo Sole,Amor Quest'К il giorno prefisso Jacobs.mp3 (6.6 MB)
-
12- 10,11 Giasone,Medea,Delfa I miei secreti amori.mp3 (6.1 MB)
-
16- 14 Medea,Choro Dell'antro magico Jacobs.mp3 (5.9 MB)
-
03- 1 Ercole,Besso Dall'oriente porge l'alba Jacobs.mp3 (5.6 MB)
-
05- 2 Ercole E cosi prepari alla pugna Jacobs.mp3 (5.6 MB)
-
11- 8,9 Medea,Delfa,Giasone O dio,Giason arriva Jacobs.mp3 (4.0 MB)
-
04- 2 Giasone,Ercole Delizie,contenti Jacobs.mp3 (3.6 MB)
-
14- 12 Delfa Godi,bella coppia Jacobs.mp3 (3.5 MB)
-
10- 7 Delfa Voli il tempo,se sa Jacobs.mp3 (2.7 MB)
-
06- 3 Medea Se dardo pungente Jacobs.mp3 (2.7 MB)
-
13- 11 Duo Medea,Giasone O mio core Jacobs.mp3 (1.6 MB)
-
08- 5 Oreste Fiero amor l'alma tormenta Jacobs.mp3 (1.6 MB)
-
01 Sinfonia avanti il Prologo Jacobs.mp3 (857.2 KB)
CD2
-
02- 2 Oreste,Isifile Io pur ti tocco,o lido Jacobs.mp3 (10.1 MB)
-
14- 14 Besso,Alinda Chi non ha argenti od ori Jacobs.mp3 (8.5 MB)
-
10- 10 Demo,Oreste Soccorso,aiuto,e lЕ Jacobs.mp3 (6.7 MB)
-
01- 1 Isifile,Alinda Oreste ancor non giunge Jacobs.mp3 (6.1 MB)
-
11- 11,12 Giasone,Medea,Besso,Ercole,Oreste Scendi,.mp3 (5.7 MB)
-
12- 13 Isifile,Medea,Giasone O dio,ecco Giasone Jacobs.mp3 (5.6 MB)
-
08- 8 Giove,Eolo O dell'Eolie foci Jacobs.mp3 (5.5 MB)
-
07- 7 Demo,Egeo Alla nave Jacobs.mp3 (4.8 MB)
-
03- 2 Aria d'Isifile Speranze fuggite Jacobs.mp3 (4.6 MB)
-
09- 9 Oreste,Alinda Per ritrovar suo onore Jacobs.mp3 (4.2 MB)
-
04- 3,4 Medea,Giasone,Delfa Ecco il fatal castello.mp3 (3.8 MB)
-
06- 6 Medea,Giasone,Delfa,Ercole Sei ferito,mio ben.mp3 (2.1 MB)
-
05- 5 Combattimento Jacobs.mp3 (2.1 MB)
CD3
-
04- 4 Isifile,Giasone,Medea Il porto,il lido,il pia.mp3 (9.9 MB)
-
14- 17-21 Egeo,Giasone,Isifile,Besso,Medea,Demo,Ali.mp3 (8.6 MB)
-
02- 2 Medea,Giasone Sotto il tremulo ciel di queste.mp3 (7.0 MB)
-
16- 21 Giasone No ho piu core Jacobs.mp3 (7.0 MB)
-
06- 6 Egeo,Demo Perch'io torni a penar Jacobs.mp3 (6.8 MB)
-
15- 21 Lamento d'Isifile Regina,Egeo,amici Jacobs.mp3 (4.3 MB)
-
11- 13,14 Egeo,Medea,Besso,Giasone Qual incognita f.mp3 (3.4 MB)
-
01- 1 Oreste,Delfa Nel boschetto ove odor spirano Jacobs.mp3 (3.4 MB)
-
08- 9 Medea L'armi apprestatemi Jacobs.mp3 (3.3 MB)
-
13- 16 Giasone Ovunque il piК rivolgo Jacobs.mp3 (3.2 MB)
-
07- 7,8 Isifile,Oreste Gioite,gioite,festosi,festos.mp3 (3.1 MB)
-
09- 10 Delfa PerchВ sospiri,Medea gelosa Jacobs.mp3 (3.0 MB)
-
12- 15 Medea,Egeo Non m'affligger cosН Jacobs.mp3 (2.7 MB)
-
03- 3 Medea,Giasone,Oreste Adoriamoci in sogno,anim.mp3 (2.5 MB)
-
10 -11,12 Medea,Besso,Isifile Di guerriero drapello.mp3 (2.5 MB)
-
05- 5 Besso,Giasone M'invia Ercole ad avvisarti Jacobs.mp3 (1.0 MB)
-
Cavalli Giasone_front.jpg (16.7 KB)
-
Giasone - tracks.txt (2.0 KB)
-
Giasone - details.txt (0.3 KB)
files
|