Titolo originale: Bankier van het Verzet Paese: Olanda Anno: 2018 Durata: 123 minuti Genere: Drammatico, Guerra
Sceneggiatura: Marieke van der Pol, Thomas van der Ree, Matthijs Bockting, Michael Leendertse, Joost Reijmers, Pieter van den Ber Fotografia: Mark van Aller Montaggio: Peter Alderliesten Musiche: Merlijn Snitker Scenografia: Harry Ammerlaan Costumi: Bho Roosterman Trucco: Iris Bosman, Elisa Kok, Cindi Van Looveren Effetti speciali: Eldon Koppe, Toon Sintobin, Rick Wiessenhaan Produttore: Sabine Brian, Alain De Levita, Sytze Van Der Laan Produzione: Dutch FilmWorks, NL Film, Evangelische Omroep, Zilvermeer Productions, Mollywood, Nanook Entertainment Distribuzione: Netflix Data di uscita: 27/9/2018
Durante la Seconda guerra mondiale, i Paesi Bassi sono sotto l'occupazione dei nazisti quando al banchiere Walraven van Hall viene chiesto di usare i suoi contatti per aiutare la Resistenza olandese. Senza pensarci troppo, con il fratello Gijs elabora un rischioso piano per ottenere enormi prestiti. Quando ciò non si rivela sufficiente, i due fratelli si apprestano a compiere la più grande frode bancaria della storia della nazione.
Il banchiere della resistenza ha forse ricevuto troppi elogi rispetto alla sua reale qualità. Questa, considerando anche un budget limitato, si affida a un didascalismo troppo marcato nel fitto susseguirsi di eventi, che si preoccupano più di raccontare la reale vicenda anziché dar vita a un sano thriller a tema.
Le due ore di visione rimangono formalmente ineccepibili, con una buona ricostruzione d'epoca tra ambientazioni e costumi, con un discreto sguardo introspettivo nei confronti dei personaggi principali, ma l'impressione è che molta della benevolenza di critica e di pubblico sia dovuta all'edificante storia di coraggio e sacrificio messa in scena, non agli effettivi meriti cinematografici.
Non è un caso che la regia si affidi a soluzioni classiche, di facile presa sul pubblico, a cominciare da tutti gli elementi tecnici di contorno, con una colonna sonora particolarmente enfatica a sottolineare le sequenze più drammatiche e la tipica scelta di edulcorare la pura violenza in un vedo/non vedo, sicuramente necessaria ad ampliare il range di pubblico ma poco coraggiosa.
Lo stesso si può dire della gestione stereotipata dei dialoghi, con uscite assolutiste e involontariamente ridicole quali "In questo Paese solo il sole sorge gratuitamente". L'intera scrittura della frode risulta parzialmente spaesante per i non addetti ai lavori, il crescendo tensivo nella parte finale però, capace questo sì di suscitare una discreta suspense di genere, riconsegna degli efficaci istinti che riportano l'insieme a un'anima più genuina e malinconica, ispirata ai capisaldi del filone.
La guerra, nella sua accezione più pura, è qui soltanto in sottofondo e lascia che siano i connotati da thriller da camera a dominare gran parte del minutaggio. Una scelta ponderata in fase di sceneggiatura che causa un forte senso di monotonia, che esplode soprattutto prima del giungere della mezz'ora finale, chiusa dai tipici testi informativi, in anticipo sui titoli di coda, inerenti il destino dei reali protagonisti di questa pagina di ribellione sconosciuta ai più.
Il banchiere della resistenza Quando il protagonista sostiene di essere molto più furbo dei tedeschi, i campanelli d'allarme fanno già capolino nella mente dello spettatore... Il banchiere della resistenza non ha paura di mostrarsi nei suoi luoghi comuni e ripercorrere una storia di sacrificio ed eroismo che ha coinvolto due banchieri nell'Olanda occupata dai nazisti. Un film di produzione autoctona che ha i maggior meriti nel riconsegnare al pubblico internazionale una vicenda sconosciuta ai più, ma che è stato eccessivamente osannato in patria rispetto ai suoi reali meriti. Se le performance del cast e la solida ricostruzione d'epoca riescono a mantenere un certo interesse per le due, eccessive, ore di visione, il ricorso a stereotipi e a soluzioni tecniche e registiche ispirate ai classici del filone scadono in una certa prevedibilità di fondo, facendo venir meno lo slancio emotivo verso gli astuti (ma forse non così tanto) personaggi principali.
Code:
Generale
Nome completo : Il.Banchiere.Della.Resistenza.2018.iTALiAN.WEBRiP.XviD-PRiME[MT].avi
Formato : AVI
Formato/Informazioni : Audio Video Interleave
Dimensione : 1,72 GiB
Durata : 2 o 2 min
Bitrate totale : 2.005 kb/s
Film : Il.Banchiere.Della.Resistenza.2018.iTALiAN.WEBRiP.XviD-PRiME
Creato con : VirtualDubMod 1.5.10.2 (build 2542/release)
Compressore : VirtualDubMod build 2542/release
Copyright : °|°^\PRiME_EnCoDE/^°|°
Video
ID : 0
Formato : MPEG-4 Visual
Profilo formato : Advanced [email protected] Impostazioni formato : BVOP2
Impostazioni formato, BVOP : 2
Impostazioni formato, QPel : No
Impostazioni formato, GMC : No warppoints
Impostazioni formato, Matrix : Default (H.263)
ID codec : XVID
ID codec/Suggerimento : XviD
Durata : 2 o 2 min
Bitrate : 1.548 kb/s
Larghezza : 720 pixel
Altezza : 304 pixel
Rapporto aspetto visualizzazione : 2,35:1
Frame rate : 24,000 FPS
Spazio colore : YUV
Croma subsampling : 4:2:0
Profondità bit : 8 bit
Tipo scansione : Progressivo
Modo compressione : Con perdita
Bit/(pixel*frame) : 0.295
Dimensione della traccia : 1,33 GiB (77%)
Compressore : XviD 67
Audio
ID : 1
Formato : AC-3
Formato/Informazioni : Audio Coding 3
Nome commereciale : Dolby Digital
ID codec : 2000
Durata : 2 o 2 min
Modalità bitrate : Costante
Bitrate : 448 kb/s
Canali : 6 canali
Channel layout : L R C LFE Ls Rs
Frequenza campionamento : 48,0 kHz
Frame rate : 31,250 FPS (1536 SPF)
Profondità bit : 16 bit
Modo compressione : Con perdita
Dimensione della traccia : 393MiB (22%)
Allineamento : Audio splittato
Durata intervallo : 42 ms (1,00 frame)
Intervallo pre caricamento : 500 ms
ServiceKind/String : Complete Main
|