Il Decalogo di Kieslowski - Piesiewicz [Pdf Ita][TNT VIllage] [Tntvillage.Scambioetico]
Krzysztof Kieslowski
Krzysztof Piesiewicz
DECALOGO
sceneggiature
DETTAGLI
Autori: Krzysztof Kieslowski, Krzysztof Piesiewicz
Titolo italiano: Decalogo
Edizioni: l'Unità Cinema, Einaudi
Anno: 1997 (1991, 1994)
Lingua: Italiano
Genere: Sceneggiature
Dimensione complessiva dei files: 9,28 MB
Numero dei files: 10
Formato dei files: Pdf
DATI E TRAME DEI FILM
(dal Morandini, Dizionario dei film)
Decalogo 1. NON AVRAI ALTRO DIO ALL'INFUORI DI ME
Dekalog, jeden
Pol. 1989
GENERE: Dramm. DURATA: 53' VISIONE CONSIGLIATA: T
CRITICA: 4 PUBBLICO: 3
REGIA: Krzysztof Kieslowski
ATTORI: Henryk Baranowsky, Wojciech Klata, Maja Komorowska
Io sono il Signore Dio tuo. Non avrai altro Dio fuori di me. Tenero rapporto tra un padre, giovane docente di glottologia, e il figlio di undici anni. Calcolano sul computer, in base a dati oggettivi, che sul ghiaccio di un laghetto vicino si può pattinare. Il ghiaccio si rompe, il bambino muore. Tutto E’ realistico nel denso, straziante, bellissimo racconto, attraversato da dettagli inquietanti che diventano segni misteriosamente allusivi.
Decalogo 2. NON NOMINARE IL NOME DI DIO INVANO
Dekalog, dwa
Pol. 1988
GENERE: Dramm. DURATA: 57' VISIONE CONSIGLIATA: T
CRITICA: 3,5 PUBBLICO: 3
REGIA: Krzysztof Kieslowski
ATTORI: Krystyna Janda, Aleksander Bardini, Olgierd Lukaszewicz
Non nominare il nome di Dio invano. Una donna che ha il marito alpinista all'ospedale in fin di vita, si rivolge al primario, suo coinquilino, per sapere se ha la possibilità di cavarsela. Dalla risposta dipende la sua decisione di abortire un bambino che ha concepito con l'amante. L'intreccio E’ psicologicamente più complesso che nel precedente, quasi tortuoso, e quasi inesistente il nesso col comandamento. Ammirevole l'uso del dettaglio, del materiale plastico: la vespa nel bicchiere, le inquadrature soggettive del moribondo sulle pareti dell'ospedale.
Decalogo 3. RICORDATI DI SANTIFICARE LE FESTE
Dekalog, trzy
Pol. 1989
GENERE: Comm. DURATA: 56' VISIONE CONSIGLIATA: T
CRITICA: 3,5 PUBBLICO: 3
REGIA: Krzysztof Kieslowski
ATTORI: Daniel Olbrychski, Maria Pakulnis, Joanna Szczepkowska
Ricordati di santificare le feste. Il perno E’ l'inganno di Ewa, donna sola e un po' isterica, che costringe l'ex amante, sposato e con figli, a passare con lei la notte di Natale. Il nesso col comandamento E’ qui ironico, quasi grottesco. E’ la traversata notturna di una Varsavia invernale e livida: ospedali, pronto soccorso, polizia, carceri per alcolizzati. Emerge uno dei denominatori comuni del ciclo: l'assenza della dimensione politica. Tutto ciò che ha a che fare, anche alla lontana, con la Repubblica popolare polacca e il suo regime E’ stato cancellato.
Decalogo 4. ONORA IL PADRE E LA MADRE
Dekalog, cztery
Pol. 1989
GENERE: Comm. DURATA: 55' VISIONE CONSIGLIATA: G
CRITICA: 4 PUBBLICO: 3
REGIA: Krzysztof Kieslowski
ATTORI: Adrianna Biedrzynska, Janusz Gajos, Adam Hanuszkiewicz, Jan Tesarz
Onora il padre e la madre. Una ragazza vive sola col padre in un rapporto cameratesco. Scoperta una lettera sigillata che la madre, morta di parto, le aveva lasciato, gliene rinfaccia la rivelazione: Michail non E’ il suo vero padre, e l'ha sempre saputo. E’ una finzione: s'E’ inventata il contenuto della lettera che non ha mai aperto e che, in presenza del padre, dà alle fiamme. Lo scandaglio dei 2 autori raggiunge uno dei momenti di più alta intensità, impietoso e pudico. A un comandamento che si presta a diverse interpretazioni e che rispecchia la complessità dei rapporti familiari corrisponde un racconto che ne mostra i risvolti più oscuri e ambigui.
Decalogo 5. NON UCCIDERE
Dekalog, piec
Pol. 1987
GENERE: Dramm. DURATA: 57' VISIONE CONSIGLIATA: S
CRITICA: 4 PUBBLICO: 3
REGIA: Krzysztof Kieslowski
ATTORI: Miroslaw Baka, Krzysztof Globisz, Jan Tesarz
Non uccidere. Un giovane sbandato uccide un tassista in modo atroce e senza un apparente motivo. E’ condannato a morte e impiccato. Ha la traiettoria di una fiondata: la scena di violenza efferata E’ sconvolgente, quella dell'impiccagione – fulminea quanto l'altra E’ dilatata – si risolve in una lucida requisitoria contro la pena di morte. La costruzione narrativa che segue parallelamente i percorsi di 3 personaggi (il ragazzo, il tassista, il giovane avvocato difensore) E’ radicalmente diversa dagli altri film. La versione lunga per il cinema (Breve film sull'uccidere, inedita in Italia) E’, secondo noi, migliore.
Decalogo 6. NON COMMETTERE ATTI IMPURI
Dekalog, szesc
Pol. 1988
GENERE: Dramm. DURATA: 58' VISIONE CONSIGLIATA: G
CRITICA: 4 PUBBLICO: 3
REGIA: Krzysztof Kieslowski
ATTORI: Grazyna Szapolowska, Olaf Lubaszenko, Stefania Iwinska
Non commettere atti impuri o Non fornicare. Ogni sera, dalla sua stanza, un giovane timido spia con un cannocchiale una bella donna che abita nel caseggiato di fronte. Quando riesce a incontrarla, le confessa la sua passione. Sfiorato il dramma, l'epilogo E’ una lezione d'amore per tutti. Il senso del comandamento biblico E’, in una certa misura, ribaltato: il suo tema principale E’ la mancanza (il bisogno) d'amore. 3 personaggi, 3 interpreti ammirevoli, e una tensione drammatica che cresce, arriva al culmine e si quieta con paesaggi teneramente malincomici. La versione lunga per il cinema fu distribuita in Italia, senza successo, col titolo Non desiderare la donna d'altri. Contrariamente a Decalogo, 5, le preferiamo quella breve: la potatura le ha giovato.
Decalogo 7. NON RUBARE
Dekalog, siedem
Pol. 1989
GENERE: Dramm. DURATA: 55' VISIONE CONSIGLIATA: T
CRITICA: 3 PUBBLICO: 3
REGIA: Krzysztof Kieslowski
ATTORI: Anna Polony, Maja Barelkowska, Boguslaw Linda, Wladislaw Kowalski
Non rubare. Madre, figlia, nipotina. Quest'ultima, contesa dalle altre due, E’ la posta in gioco dove entrano, ma in subordine, anche due uomini. Anche qui il nesso col comandamento E’ ironico: la piccola Anja E’ l'oggetto del furto, ma chi delle due donne E’ la vera ladra? Uno dei meno belli del ciclo: troppo romanzesco? troppo petulanti le due protagoniste? Anche la scrittura E’ meno rigorosa.
Decalogo 8. NON DIRE FALSA TESTIMONIANZA
Dekalog, osiem
Pol. 1989
GENERE: Dramm. DURATA: 55' VISIONE CONSIGLIATA: T
CRITICA: 3,5 PUBBLICO: 3
REGIA: Krzysztof Kieslowski
ATTORI: Maria Koscialkowska, Teresa Marczewska, Tadeusz Lomnicki
Non dire falsa testimonianza. Un'anziana docente di filosofia, rientrata in Polonia, si trova a far fronte a un tormentato episodio del suo passato: si può dire il falso per salvare una vita? E’ l'unico film che ha un nesso esplicito con la guerra e la tragedia ebrea della Shoah, e l'unico che propone un flashback. E’ sottolineato anche il nesso con due altre storie: l'uomo dei francobolli di Decalogo, 10 e il caso di Decalogo, 2, rievocato nel seminario sull'inferno etico, in cui la falsa testimonianza, anzi lo spergiuro, salva la vita del nascituro. Rimane irrisolto un problema di fondo: perché c'E’ chi deve salvare e chi dev'essere salvato?
Decalogo 9. NON DESIDERARE LA DONNA D'ALTRI
Dekalog, dziewiec
Pol. 1989
GENERE: Dramm. DURATA: 59' VISIONE CONSIGLIATA: T
CRITICA: 3,5 PUBBLICO: 3
REGIA: Krzysztof Kieslowski
ATTORI: Ewa Balszczyk, Piotr Machalica, Jan Jankovskij
Non desiderare la donna d'altri. Scoperta la propria irreversibile impotenza, il disperato cardiochirurgo Roman dice alla moglie che il loro matrimonio non ha più senso, ma Hanka, che pure già lo tradisce, gli replica che non E’ vero. Ancora il rapporto di coppia in un'impietosa analisi della gelosia, quest'inferno dove si ama ancora, che in Roman diventa un'ossessione e gli alimenta il disprezzo verso sé stesso. L'epilogo E’ un tentativo di suicidio (in bicicletta!) che chiude la storia su una nota di fittizia dolcezza, ma i finali interessano poco a Kieslowski tanto che in Decalogo, 5 e in Decalogo, 6 sono diversi rispetto alla versione lunga. Zanussi, direttore del gruppo Tor per il quale lavorava Kieslowski, avrebbe voluto farne anche un'edizione lunga, ma il regista rifiutò.
Decalogo 10. NON DESIDERARE LA ROBA D'ALTRI
Dekalog, dziesiec
Pol. 1989
GENERE: Comm. DURATA: 57' VISIONE CONSIGLIATA: T
CRITICA: 4 PUBBLICO: 3
REGIA: Krzysztof Kieslowski
ATTORI: Jerzy Stuhr, Zbigniew Zamachowski, Henryk Bista, Olaf Lubaszenko
Non desiderare la roba d'altri. Due fratelli ereditano la preziosa collezione di francobolli del padre, e sono presi dalla stessa mania filatelica. Qui c'E’ un vero finale anche perché c'E’, più che altrove, un vero intrigo. Aperto con la tragicità alta di Decalogo, 1, il ciclo (il macrofilm in 10 episodi) si chiude in toni bassi, ironici e grotteschi, se non proprio comici, che meglio si addicono all'avidità di possesso, a chi sacrifica l'essere all'avere. Secondo Piesiewicz, sono i collezionisti, veri precursori del consumismo, a violare ripetutamente il decimo comandamento.
BIOGRAFIA DEGLI AUTORI
Krzysztof Kieslowski (Varsavia, 27 giugno 1941 – 13 marzo 1996)
Regista, sceneggiatore e documentarista polacco. A causa della malattia del padre, sofferente di tubercolosi, la famiglia Kieslowski era costretta a spostarsi in continuazione in località che disponessero di un sanatorio. Il padre morì quando Krzysztof aveva sedici anni.
Si diplomò in tecniche teatrali, specializzandosi nella realizzazione di scenari. Nel 1969 si laureò alla Scuola Superiore di Cinema di Lodz, che all'epoca godeva di fama e prestigio internazionale. Iniziò così a girare documentari, sia per la televisione che per il cinema. Sarebbero stati proprio questi a fargli avere i primi problemi con le autorità.
Un suo documentario del 1971, Robotnicy 1971 - Nic o nas bez nas (Lavoratori 1971: Niente su di noi senza noi) sulla repressione violenta dello sciopero di Danzica, venne requisito dalla polizia che voleva identificare i partecipanti: Kieslowski rimase molto colpito da questo fatto, sentendosi quasi un traditore. Nel 1980, mentre filmava un deposito automatico dei bagagli per il documentario Dworzec (La stazione), la polizia gli sequestrò di nuovo la pellicola: il regista, ignaro, aveva ripreso una valigia contenente i resti di una donna fatta a pezzi dalla figlia che la polizia stava ricercando da tempo.
Entrò a far parte di una cerchia di registi che si proponeva di ritrarre la situazione della Polonia durante il comunismo.
Una volta passato ai lungometraggi, per le sceneggiature il regista si avvalse della preziosa collaborazione dell'avvocato polacco Krzysztof Piesiewicz, con il quale avrebbe collaborato durante tutta la propria carriera cinematografica. Un altro suo abituale collaboratore era il compositore polacco Zbigniew Preisner (che in Tre colori: Film Blu si fece chiamare Van den Budenmayer).
Krzysztof Kieslowski morì il 13 marzo 1996 per un attacco di cuore. E’ seppellito nel cimitero Powazki di Varsavia, in Polonia.
Krzysztof Piesiewicz (Varsavia, 25 ottobre 1945)
Sceneggiatore e politico polacco. Krzysztof Piesiewicz ha studiato Legge all'Università di Varsavia; nel 1982 l'incontro con il regista Krzysztof Kieslowski darà vita ad un lungo sodalizio cinematografico, collaborando insieme alla sceneggiatura di tutti i film del regista, da Senza fine fino all'ultimo film di Kieslowski: Tre colori: Film Rosso.
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