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ITALIANO
Su questo vulcanico quartetto capitolino vale la pena spendere due parole sulla sua line up in quanto almeno i 3/4 della formazione originale, hanno praticamente abbracciato tutta la storia dell'underground romano degli anni '70. Per cominciare, il bassista Elio Volpini aveva lasciato i Flea nel 1972, i quali a loro volta lo avevano rimpiazzato con Fabio Pignatelli (bassista del gruppo Rivelazioni dove militava anche l'ex Banco del Mutuo Soccorso e Chetro & Co, Gianfranco Coletta) prima che questi andasse a far parte dei Cherry Five. Questi ultimi sono ricordati soprattutto per essere stati la prima formazione dei Goblin che all'epoca, oltre a Simonetti, Pignatelli e Morante, includeva pure il batterista Carlo Bordini proveniente dal duo Rustichelli e Bordini. Il batterista Ruggero Stefani, che avrebbe successivamente fatto parte sia dei Samadhi, sia degli Alunni del Sole, proveniva invece dai Fholks, gruppo prodotto inizialmente da Maurizio Vandelli dell'Equipe 84 e comprendente ex membri delle Esperienze (futuri Banco del Mutuo Soccorso) e futuri componenti dei Logan Dwight, Goblin e della Reale Accademia di Musica. Infine, l'ottimo vocalist Toni "Gionta" Tartarini avrebbe raggiunto poco dopo lo scioglimento dell'"Uovo", i Cherry Five. Detto questo, si intuisce che l'Uovo di Colombo non fosse soltanto una band costituita da abili e ricercati turnisti ma che, viste le singole referenze, avesse anche tutte le carte in regola per sfondare nel mondo del rock. Infelicemente però, la sorte le remò contro almeno due volte: la prima fu per non aver avuto alcun lancio da parte della pur prestigiosa discografica Emi-Odeon-Columbia alla quale la band era legata da un contratto discografico esclusivo. La seconda fu quando i musicisti non poterono "per motivi tecnici", tenere uno dei loro rarissimi concerti promozionali al "III° festival d'Avanguardia di Napoli" al quale oltretutto, erano stati invitati. Al di là di queste avversità, resta comunque il fatto che il quartetto riuscì almeno ad immortalare il proprio operato con un solo album omonimo che, ironia della sorte, è molto più ricercato oggi che allora. Dotato di una raffinata veste grafica e pubblicato con ben due labels diverse (Odeon e Columbia), il disco si apre in maniera avvincente ("L'indecisione") palesando bene quali fossero i riferimenti artistici della band: l'esordio è di fatto compatto e hard, richiamando sia i passaggi più nobili degli Emerson Lake e Palmer, sia le grandi galoppate Prog delle migliori Orme e per di più, con una buona dose di personalità propria. In pratica, un esordio davvero brillante che non lascia dubbi sulle potenzialità tecniche degli strumentisti.
(classikrock.blogspot.com)
ENGLISH
L'Uovo di Colombo's unique release has his own place in the Olympus of the classic italian prog. As usual in the seventies, there were hundreds of talentuous bands. Only the best or the most lucky managed to survive after the decline of the first great prog wave. Meanwhile, many bands graced us with excellent albums, often inspired by ELP, as the one I'm reviewing. The main national references are Metamorfosi and Rustichelli e Bordini, in my opinion, even if L'Uovo are different for the addition of (very good) electric and acoustic guitar. Lead vocalis is Toni Gionta, next to be Cherry Five's singer Tony Tartarini. The songs' structure and arrangements are a little bit less complex than those of the other italian bands above mentioned but all the instruments are played powerfully. The result is so great that deserves to be remembered. This band's debut was very promising, imagine what they could have create if they continued to exist. A modern italian band that clearly took ispiration from them is Nuova Era. The references are evident in all the titles here, most evident in the track "Consiglio". No epic, though, neither longer song. All the eight tunes are under the 5 minutes. Their success could have been solid...I strongly recommend this album to all the symphonic prog lovers. (progarchives.com)
Ape + Cue
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