Manhunt 2
Azione/Avventure - DVD - Inglese data di uscita US: 06 novembre 2009
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.::.Recensione.::.
Impossibile iniziare a parlare di Manhunt 2 senza almeno citare le intricate vicende che lo hanno visto protagonista. Il lancio europeo del titolo Rockstar è infatti stato rimandato di un anno rispetto a quello statunitense, a causa di alcuni interventi censori che hanno necessariamente afflitto la versione PAL, giudicata altrimenti troppo violenta e macabra per il nostro mercato. L’Italia non si è ovviamente risparmiata di dire la sua nel tentativo di mettere al bando Manhunt 2: anche l’ex-ministro delle comunicazioni Paolo Gentiloni si era interessato alla bagarre relativa alla demonizzazione del titolo, accogliendo le perplessità sollevate dal Telefono Azzurro e sostenendo il blocco della commercializzazione del prodotto.
Non è questo il momento per discutere se soluzioni simili siano giuste o meno (dov’è finita la libertà di scelta? potete sbizzarrirvi sul forum a riguardo), visto che ora che il gioco è finalmente disponibile anche in Italia, abbiamo potuto giocarlo e giudicarlo per voi, mettendo da parte queste imbarazzanti e periodiche polemiche.
Manhunt 2 ci mette nei logori panni di Daniel Lamb, ricoverato in una clinica per malattie mentali e uno dei due superstiti a un infelice e mal riuscito esperimento di un laboratorio di ricerca. Un giorno, a causa di un black out, la cella di Daniel si apre, regalando all’uomo la possibilità di una seconda vita. Da qui parte il gioco, che ci vede protagonisti di una folle fuga alla ricerca della salvezza e che alterna fasi di pura azione ad adrenaliniche sezioni stealth.
Manhunt 2, infatti, richiede al giocatore di nascondersi nell’ombra, di camminare a passo felpato per non farsi sentire dai nemici, e di sfruttare ogni caratteristica dell’ambiente circostante per celarsi agli occhi degli aggressori. In sovrimpressione, sono costantemente presenti due indicatori: il primo ci segnala quando entriamo in zone sufficientemente in ombra da permetterci di sfuggire allo sguardo di chi ci sta cercando, mentre il secondo informa del livello di rumore che Daniel sta creando: correre, calciare oggetti, picchiare avversari o infrangere finestre sono tutte azioni che attireranno l’attenzione dei nostri cacciatori, che si attiveranno immediatamente per braccarci.
Agire nell’ombra è anche l’unico modo per mettere in atto le “esecuzioni finali”, una delle principali cause di polemica legate al titolo Rockstar: sorprendendo i nemici alle spalle, è possibile eliminarli in maniere piuttosto truci (e, infatti, astutamente censurate, come spiegheremo più avanti), permettendoci così di evitare un lungo e chiassoso combattimento corpo a corpo. Proprio nelle esecuzioni, sta una delle peculiarità della versione Wii: per uccidere un avversario colto di sorpresa, infatti, bisogna muovere Nunchuck e Telecomando Wii come riportato sullo schermo entro un breve limite di tempo. Di fatto, si tratta di un’aggiunta al gameplay molto semplice, ma come al solito il risultato finale è una interazione con il gioco più interattiva e coinvolgente.
I sensori di movimento sono sfruttati anche per colpire gli avversari con le nude mani o un’arma: al Nunchuck è affidato il braccio sinistro, mentre il Telecomando Wii muove il braccio destro del povero Daniel.
Di dubbia riuscita, invece, la scelta di affidare all'inclinazione del Nunchuck la gestione della telecamera. Inclinando l'intero Nunchuck a destra o a sinistra, infatti, è possibile spostare nella direzione corrispondente la visuale, per scrutare cosa sta accadendo al di là di una porta o dietro un angolo. Questo, almeno, in teoria, perché in realtà questa bizzarra soluzione funziona raramente, rendendo arduo riuscire a sbirciare gli avversari ed evitare di farsi vedere.
A ciò, si aggiunge anche l'impossibilità di ruotare a piacimento la telecamera intorno al protagonista, cosa che contribuisce alla quasi impossibilità di scrutare i nostri cacciatori ed evitarli (il radar in fondo allo schermo non è sempre così chiaro, purtroppo). Come imprevisto effetto positivo, c'è il fatto che, non potendo guardarsi intorno e scoprire cosa ci aspetta al di là di una porta o dietro un angolo, si gioca immersi in un continuo stato di ansia, ma le fasi stealth diventano a tratti ingestibili e snervanti.
La realizzazione tecnica di Manhunt 2 riesce a soddisfare pienamente gli intenti di Rockstar: mantenere un continuo stato di paura e ansia nel giocatore. Alcune scelte stilistiche sono geniali: particolari effetti di disturbo dell'immagine sullo schermo intervengono all'improvviso, suscitando confusione e paura. Alcuni filmati interrompono d'un tratto l'azione, mostrandoci visioni, allucinazioni, ricordi.
Rockstar ha fatto di necessità una virtù, risolvendo con stile e genio l'obbligo di censurare le scene di esecuzione di cui vi parlavamo nelle pagine precedenti: le cruente uccisioni alle spalle dei nostri avversari vengono infatti oscurate da immagini confuse, sfumate, movimentate, e solo gli effetti sonori possono farci intuire cosa stia accadendo dietro quelle furiose macchie e linee che invadono violentemente lo schermo. Insomma, la soluzione ideata dai programmatori per attenuare la crudezza nel gioco è forse addirittura più "disturbante" della visione di una fredda esecuzione virtuale.
La colonna sonora collabora con il comparto grafico per regalarci ore di tensione e orrore: al di là delle riuscite musiche, è ottimo anche il doppiaggio dei protagonisti (in inglese), insieme ai rumori e alle URLa di sottofondo che riescono nell'intento di farci giocare, ma con una costante ansia sulle spalle.
In mezzo a tanta ammirata contemplazione per gli aspetti scenici e registici, deludono ancora di più alcune composizioni poligonali veramente spoglie e ai livelli di una PlayStation 2 decisamente non al massimo delle sue possibilità.
Peccato, insomma, che l'aspetto ludico sia proprio quello che appare meno convincente di tutto Manhunt 2, visto che è sicuramente più grezzo e meno curato del "contorno" al gioco vero e proprio. I controlli si sono rivelati un po' troppo ostici, e non sempre è chiaro che cosa ci è richiesto di fare all'interno dei livelli, obbligando a procedere per tentativi ed errori. A salvare la situazione, c'è un ottimo sistema di check point e di salvataggio, che non costringe a rigiocare intere sessioni a causa di un game over causato da un momento di confusione eccessivo, ma la sensazione generale è che, con un po' più di cura, il risultato finale sarebbe stato un piccolo capolavoro maturo e per palati forti. Allo stato attuale, invece, Manhunt 2 rimane sicuramente un prodotto dotato di grande atmosfera e dallo stile unico, ma i meno pazienti tra voi potrebbero cedere alla frustrazione e abbandonare il gioco prima della sua spaventosa conclusione.
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Installazione
Montate il file immagine con le daemon tools lite. Installate il gioco. Applicte la patch 1.10 che si trova nell'immagine montata. Copiate il file dvm.dll e incollatelo nella cartella di installazione del gioco sovrascrivendo quello esistente e buon divertimento.
Requisiti Minimi
Sistema operativo: Windows XP (Home e Professional), SP1 o superiore insieme a DirectX 9.0c / Windows Vista
Processore: Intel Pentium 4 (1.7+ GHz), AMD Athlon 1800+
Memoria: 512MB XP / 1GB Vista, 3.8GB di spazio libero sul disco
Scheda video: DirectX 9.0c e supporto Shader 2.0, 128 MB, Nvidia 6200 o superiore, ATI Radeon x300 o superiore
Scheda audio: compatibile con DirectX 9.0
Periferiche: tastiera e mouse richiesti
e.... mi raccomando, .. restate in seed
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