"Con questo libro invoco rispettosamente gli spiriti eroici e oltraggiati che vagano negli sconfinati campi di sorgo rosso del mio paese natale. Sono un vostro indegno discendente, pronto a cavarmi il cuore, a marinarlo in salsa di soia e a deporlo in un campo di sorgo, dopo averlo tagliato a pezzi e diviso in tre tazze. Mi inchino offrendovelo in sacrificio!"
Mo Yan
Autore: Mo Yan
Titolo Originale: 紅高粱家族
Titolo Italiano: Sorgo Rosso
Anno Prima Edizione Originale: 1988
Anno Prima Edizione Italiana: 1994
Traduttore Italiano: Rosa Lombardi Formato del file: Azw3, Epub, Mobi, Pdf, Rtf
Mo Yan (pseudonimo di Guan Moye), nato a Gaomi il 17 febbraio 1955 è considerata una delle voci più importanti della letteratura contemporanea cinese. Autore di sette romanzi e di un gran numero di storie brevi, ambienta le vicende che narra nello Shandong, sua provincia natale. Ama fondere il resoconto storico con le vicende personali dei suoi personaggi, in trame dal respiro molto ampio, ma condotte con maestria e lucidità disarmanti. Scrittura giocosa, ironica, discreta e maestosa insieme. Insignito, secondo cinese nella storia dopo Gao Xingjian, del Premio Nobel per la Letteratura nel 2012. Si sono sollevate in questa occasione numerose polemiche, da parte di chi lo considera troppo allineato con il regime cinese e incapace di critiche frontali. Per quanto le sue opere vengano unanimamente considerate resoconto veritiero della Cina, taluni le considerano prive di affondi e decise prese di posizione, che sarebbero opportune da parte di chi, come lui, ha la statura per farlo. Resta comunque da ormai alcuni decenni a questa parte, fonte inesauribile di una letteratura personale e fioritissima. Capace di scrivere un romanzo in tempi brevissimi, secondo le parole di Rosa Lombardi, traduttrice italiana di Sorgo Rosso: "Scrive a penna e di getto: Mo è stato capace di completare libri di 500-600 pagine in tre mesi." Mentre lei, per tradurlo, ha impiegato "un anno di lavoro a tempo pieno [...] lo sognavo di notte."
Sorgo rosso è un affresco fiammeggiante degli ultimi decenni di storia cinese, dagli anni '30 agli anni '70, raccontati da un giovane della provincia che ripercorre i drammi gli amori i lutti della propria famiglia: una storia di lotte fratricide e guerre, di carestie, rapine e scorrerie, di amori e passioni, di riti magici e pratiche stregonesche, di barbarie e di morti, di imprese infime e di gesta eroiche. Dall'epoca d'oro del banditismo negli anni '20, alla sanguinaria invasione giapponese del decennio successivo, fino agli anni che precedono la Rivoluzione culturale, il romanzo attraversa come un fiume sotterraneo il cuore della Cina e ce la racconta nella sua verità profonda e primitiva, nel suo essere un Paese arcaico e feroce eppure governato da leggi antichissime, sagge e disumane al tempo stesso. Ed è una storia che dà voce e volto, per la prima volta, a quel brulichio di "anime sperdute" che abitano le immense campagne cinesi, tra le sconfinate distese di sorgo "che in autunno scintillano come un mare di sangue", raccontate da Mo Yan con un realismo e un senso vivissimo dell'epica quotidiana che fanno piazza pulita di decenni di ingenua iconografia. Nessun romanzo moderno ha saputo immergersi con tanto febbrile stupore e così impietosa crudezza visionaria nel mondo immobile e senza tempo dei villaggi cinesi, nell'attimo di una trasformazione epocale, "a pochi passi" dal precipizio verso l'anarchia. Dopo aver vinto praticamente tutti i premi letterari in Cina, e dopo il celebre omonimo film di Zhang Yimou, nominato all'Oscar per il miglior film straniero, e Orso d'oro al festival di Berlino 1988, Sorgo rosso è uscito nel 1993 in America, dove per la sua forza mitica e immaginativa è stato paragonato a Cent'anni di solitudine di Garcia Marquez. |