Titolo originale: Pain Management
Titolo italiano: Contro il male
Autore: Andrew Vachss
1ª ed. originale:2001
Data di pubblicazione:2002
Genere:Romanzo
Sottogenere: Giallo
Editore: Sperling & Kupfer
Collana: Narrativa
Traduzione: Linda De Angelis
Pagine: 352
Avvocato specializzato nella difesa e tutela dei minori, prima di fare lo scrittore è stato investigatore federale, assistente sociale, direttore di un carcere di sicurezza per minori disadattati e inviato dell'ONU in Biafra durante la guerra.
Attivista nella difesa dei minori con organizzazioni come Protect [1] e creatore di campagne mediatiche come "Don't buy Thai" contro lo sfruttamento della prostituzione minorile nel sud-est asiatico, amante dei molossi e del blues di Son Seals, Judy Henske e Doc Pomus.
Vincitore del premio "Raymond Chandler" nel 2000, del "Grand prix de Litérature Policière" nel 1988, del "Falcon Award" nel 1988 e del "Deutscher Krimi Preis" nel 1989.
Amico di Joe R. Lansdale, con il quale ha collaborato anche su alcuni racconti a quattro mani, ha prestato spesso la sua penna al mondo dei fumetti.
Il principale protagonista dei suoi romanzi è Burke.
Attualmente vive a New York City, con la moglie Alice, circondato dai cani.
Serie di Burke:
1985 - Oltraggio (Flood)
1987 - Abuso (Strega)
1988 - Blue Belle (Blue Belle)
1989 - Hard Candy
1990 - Blossom
1991 - Sacrifice
1994 - Giù nel nulla (Down in the Zero)
1995 - Footsteps of the Hawk
1996 - False Allegations
1998 - Safe House
1999 - La seduzione del male (Choice of Evil)
2000 - La Vendetta di Burke (Dead and Gone)
2001 - Contro il male (Pain Management)
2002 - Only Child
2004 - Down Here
2006 - Mask Market
2007 - Terminal
2008 - Another Life
Altri romanzi
1973 - A Bomb Built in Hell
1993 - Il buio nel cuore (Shella)
2003 - The Getaway Man - L'uomo della fuga (The Getaway Man)
2005 - Two Trains Running
2009 - Haiku
2010 - The Weight
Antologie di racconti
1994 - Nato sotto un a cattiva stella (Born Bad)
1999 - Everybody Pays
Fumetti
1995 - Cross, Dark Horse Comics
1995 - Predator: Race War, Dark Horse Comics
1995 - Batman The Ultimate Evil, DC Comics
1992 - Hard Looks, Dark Horse Comics
Burke, dato per morto da amici e nemici di New York, è nascosto a Seattle. Ha bisogno di soldi e accetta di mettersi sulle tracce di una ragazzina svanita nel nulla. Il padre, un architetto di grido ex hippy, è disposto a far di tutto per riaverla. Nella sua ricerca incontra un gruppo di "terroristicontro il dolore", pronti a mettere ospedali a ferro e fuoco e a rapinare ambulanze purché a malati cronici o terminali venga garantito il diritto di non soffrire. Fino al ricorso all'eutanasia. Burke, diventato loro alleato,trova più di una verità. Non ultima quella sulla ragazza scomparsa.
Incipit:
La prima volta che finisci dentro pensi che la tua condanna durerà per sempre. Ben presto però impari una cosa: non importa quanto tempo ti devi fare, certi periodi non ci mettono niente a passare.
L'ariano serrò i pugni, abbassando lo sguardo sugli avambracci enormi, da cartoni animati, come per assicurarsi che tutti quei muscoli dai tendini d'acciaio fossero veri. Era sbarellato per gli steroidi, ma nella fase discendente, ed era intontito e pericoloso.
L'ispanico non distingueva un cormorano dal Corano, ma era un idiota che conosceva soltanto la violenza, con l'intelligenza cinetica di un pitbull.
Si fronteggiavano in un angolo remoto del cortile della prigione, invisibili per i secondini del piano terreno grazie al movimento fluido e costante degli altri detenuti attorno a loro.
Sulle torrette, qualsiasi guardiano con un po' di esperienza avrebbe potuto capire, vedendo i mulinelli di gente lì sotto, che stava succedendo qualcosa. Ma i carcerati conoscevano i turni di guardia meglio dei secondini stessi. Sapevano che sulla torretta più vicina all'azione stava un tizio già stanco, con trent'anni di lavoro sulle spalle e un buon rifornimento di riviste porno. Tutto ciò che dovevano fare era mantenere basso il rumore.
«Il gioco vincente è stare distante», sentenziò il Prof a bassa voce, rivolto a me.
«Già», replicai. «Larsen non è adatto alla distanza. Se Jester lo fa stancare, può...»
«Il nostro gioco, stupido», mi sibilò il Prof. «La miccia è innescata, giusto il tempo di battere in ritirata.»
Scomparimmo, arretrando attraverso la folla che assisteva al duello. Ora che sibilò il fischietto e che dalla torretta risonarono i primi spari, noi stavamo già ai due lati della porta d'uscita, mentre la squadra di picchiatori si riversava dentro, menando all'impazzata ogni detenuto che le capitava a tiro.
Larsen non correva. Giaceva a faccia in giù sull'asfalto sudicio, lo stiletto di Jester conficcato appena sotto la nuca. Era di quelli che i detenuti si fabbricavano da soli, utilizzando i materiali che trovavano in carcere. Il matador si era infilzato sulle corna.
Un intenso giallo dal ritmo pressante. Con tinte buie, scure, molto noir come già ci aveva mostrato Vachss nei suoi lavori precedenti. Colori da oblio che pitturano tutta la storia come fosse una tela che ha visto poca luce. Un quadro riposto in cantina da milioni di secoli, senza aria. E' questo che ancora una volta Burke riesce a farci vedere durante la sua caccia sfrenata. Il modo di scrivere risulta sempre piacevole, con periodi brevi e determinati. Abbiamo spesso dei fermi immagine, repentini che lasciano con il fiato sospeso, lasciandoci interdetti durante lo svolgersi delle vite che compongono un puzzle frammentato. Ancora una volta temi forti, che in un certo riabilitano quello che potrebbe essere visto come marciume. Non tutte le case famiglia fanno del male ad esempio, e non tutti i padri abusano dei figli. Lo stesso protagonista, in prima persona, vuole narrarsi più duro e più cinico di quello che forse è, guidandoci in una sorta di percorso paripatetico sul tema dei farmaci, delle droghe e del controllo del dolore. I attendevo un colpo di scena più significativo nel finale, ma non tutti sono dei Deaver.
|