Titolo originale:Jack Frusciante è uscito dal gruppo
Autore: Enrico Brizzi
1ª ed. originale: 1994
Data di pubblicazione luglio 1994
Genere: Narrativa
Sottogenere: Romanzo
Editore: Mondadori
Pagine: 216
Le scuole elementari a Casaglia, nel cuore dei colli bolognesi, lo forgiano fin dall'inizio come uno spirito boschivo ed errabondo.
Nasce a Nizza nel 1974 da padre professore di Storia moderna all'università e madre insegnante. Frequenta da adolescente il Liceo Galvani della sua città (che diventerà storpiato in "Caimani" nel primo libro). Esordisce non ancora ventenne con il suo primo romanzo Jack Frusciante è uscito dal gruppo, tradotto in ventiquattro paesi e divenuto film nel 1996. Negli anni del liceo tenta senza successo la carriera di bassista e con qualche esito in più fonda, con un pugno di amici, il mensile autoprodotto "Perle Ai Porci".
All'università, con qualche reduce della precedente esperienza e un manipolo di new entries, dà vita al breve esperimento di "River Phoenix" - sottotitolo: "L'inufficiale fanzine della no generation".
Il primo racconto che vede pubblicato si chiama Freaky Stiley, come un album dei Red Hot, e la rivista "King" lo chiama come collaboratore.
Nel 1994 Transeuropa pubblica il suo primo romanzo, Jack Frusciante è uscito dal gruppo, che più tardi passerà alla Baldini&Castoldi e sarà edito anche tra i Miti Mondadori. "King" chiude e Brizzi passa a collaborare con "Cuore", all'epoca stanziato a Bologna, e con "Comix". Nel 1996 esce, per Baldini&Castoldi, il romanzo Bastogne, anch'esso destinato a una seconda vita tra i Miti Mondadori e tradotto, come il precedente, in oltre 20 paesi. Per la presentazione del libro Brizzi, unito al trio fiorentino De Glaen sotto il nome di battaglia di "Sub-booteo Experience", porta in giro per l'Italia uno spettacolo di reading in musica.
Nel frattempo escono il libro per bambini di argomento calcistico Paco & il più forte di tutti (Edizioni Elle) e, per la casa editrice Comix, il racconto illustrato da Sauro Ciantini Lennon, Guevara, Bugatti. Collabora all'"Unità" per conto del quale intervista Vasco Rossi. Nel 1998 esce il romanzo a stanze Tre ragazzi immaginari (Baldini&Castoldi) che chiude i conti con l'adolescenza e i suoi turbamenti. Nella primavera del 1999 Transeuropa fa uscire il libro-intervista Il mondo secondo Frusciante Jack, curato da Cristina Gaspodini, e definito "la prima biografia non autorizzata", nonché, nell'opinione del giovane bolognese, la risposta definitiva a tutte le interviste rilasciate e da rilasciarsi.
Collabora con "La Stampa", il supplemento "Scuola" del "Corriere della Sera" e conduce tre tranche d'un programma radiofonico su Radio Tre, Giornate in classe.
Nell'ultimo ottobre del vecchio millennio esce, sempre per la Baldini&Castoldi, Elogio di Oscar Firmian e del suo impeccabile stile, il romanzo che Brizzi giudica il più ambizioso finora, nonché il primo di quella che personalmente pensa come fase due della sua scrittura.
ROMANZI
Jack Frusciante è uscito dal gruppo,1994
Bastogne, 1996
Tre ragazzi immaginari, 1998
Elogio di Oscar Firmian e del suo impeccabile stile, 1999
Razorama, 2003
Nessuno lo saprà. Viaggio a piedi dall’Argentario al Conero, 2005
Il pellegrino dalle braccia d’inchiostro, 2007
L’inattesa piega degli eventi, 2008
La Nostra guerra, 2009
RACCOLTE
L’altro nome del rock (con Lorenzo Marzaduri), 2001
La vita quotidiana a Bologna ai tempi di Vasco, 2008
La vita quotidiana in Italia ai tempi del Silvio, 2010
ILLUSTRATI
Lennon Guevara Bugatti (disegni di Sauro Ciantin, 1996
Apriti Sesamo. La vera storia di Alì Babà e i quaranta ladroni (disegni di Bonvi), 2005
Bastogne graphic novel (disegni di Maurizio Manfredi), 2006
Il pellegrino dalle braccia d’inchiostro (disegni di Maurizio Manfredi), 2009
PER L’INFANZIA
Paco e il più forte di tutti, 1997
RACCONTI IN ANTOLOGIA
‘Freaky stiley’ in My generation, 1994
‘In verità questo è il miele’ in Mompracem, 2002
‘Un titolo maraglio’ in Mica male il tuo libro, 2006
BIBLIOGRAFIA CRITICA
Il mondo secondo Frusciante Jack. La prima autobiografia non autorizzata(a cura di Cristina Gaspodini), 1998
Enrico Brizzi di Stefano Izzo, 2006
La storia del vecchio Alex inizia una domenica pomeriggio quando la timida Adelaide, Aidi per gli amici, si affaccia nella vita del nostro amico lasciandogli un segno indelebile.
La storia tra Alex ed Aidi nasce già segnata, lei partirà per l'America tra quattro mesi, quattro mesi che per il vecchio Alex saranno i più vivi ed intensi della sua vita.
Durante questo periodo Aidi ed Alex iniziano a frequentarsi, parlano per interi pomeriggi distesi in giardino di lei, ma il loro è un amore senza baci né sesso. Come tutti i rapporti "tardo-adolescenziali" anche quello di Aidi ed Alex ha dei periodi di alti e di bassi, è in uno di questi momenti che Alex conosce Martino, giovane liceale estroverso e sempre al centro dell'attenzione. L'amicizia fra questi due ragazzi diviene così importante che Martino riesce a confidare soltanto ad Alex i motivi per i quali ha deciso di suicidarsi. Un po' come Jack Frusciante, chitarrista dei Red Hot Chili Peppers (poi tornato nel gruppo), Martino se ne va, esce dal gruppo che sempre più condiziona le persone al punto di portare all'esasperazione; nella sua letter dà un consiglio al suo amico: di uscire dal gruppo, e così Alex, pedalando come un Girardengo sui colli, capisce perché il suo amico ha deciso di andarsene.
Dopo questo tragico evento Alex si riavvicina ad Aidi e si prepara a vivere le ultime settimane insieme a quella stupenda ragazza. I giorni trascorrono sempre più veloci e Alex parte per l'Inghilterra, quando tornerà Aidi ci sarà ancora solo per poche settimane.
Il momento della partenza si avvicina e i "nostri pirati" iniziano a scrivere i loro pensieri su un quaderno che sarà lì ad aspettarli fra un anno, con tutte le frasi, i pensieri ma soprattutto con l'amore con il quale è stato scritto; ormai è ora di lasciarsi e il vecchio Alex pedala via come un Girardengo con gli occhi umidi per colpa della velocità…….
Incipit:
Intro presto sarebbe volato via pure quello stupido febbraio
presto sarebbe volato via pure quello stupido febbraio e il vecchio Alex si sentiva profondamente infelice ma in modo distaccato, come se la sua vita appartenesse - sensazione fin troppo tipica e cruda ne convengo - a qualcun altro ma non ghignate, per favore, poiché all’epoca il vecchio Alex non aveva ancora compiuto diciott’anni e in quei giorni il cielo di Bologna era espressivo come un blocco di ghisa sorda e da simili espressività non avreste potuto aspettarvi nulla d’esaltante, neppure uno di quei bei temporaloni definitivi che lavano le strade e da quasi due settimane la città giaceva tramortita sotto una pioggia esangue senza nome quale conoscente del vecchio Alex e persona informata dei fatti mi limiterò ad aggiungere che una certa storia con una ragazza gli appariva ormai sfumata nel ricordo, gualcita dallo squallore sbalorditivo della vita di tutti i giorni: essere stato terribilmente felice con lei per quattro mesi gli sembrava - ecco un’altra delle sue sensazioni più crude - non fosse servito a niente
ascoltate: fino al giro di boa dei sedici anni e mezzo il nostro minorenne attento pettinato passivissimo - un volenteroso assoluto - era rimasto a marcire a un palmo dalla cattedra dei profii e prendeva gli appunti, il cuoricino! diligente! servizievole! consacrato! un cadavere di buoni sentimenti scolastici sotto innumerevoli riguardi e le entrate in classe strategiche alla seconda ora? mai! ché i suoi alsaziani sensi di colpa avrebbero finito con l’ucciderlo altrimenti, e le assenze ingiustificate? scherziamo? un devoto da levare il fiato, credete, e un bel momento invece, una mattina di maggio, albeggiava appena, terminata la lettura di Due di due dell’Andrea De Carlo quel matto aveva deciso con una fermezza giovanile di natura febbricitante e apparentemente superumana che nulla sarebbe più stato come prima, ché grazie a Due di due aveva aperto gli occhi sulle troppe stronzaggini tipo le tabelle dei verbi irregolari gli specchietti sinottici la democrazia fasulla del consiglio d’istituto e il conformismo e la doppiezza dei profii, il modo biforcuto che avevano d’incoraggiare a parole l’indipendenza di giudizio dei ragazzi e la rabbia sottile con cui punivano ogni minimo segnale d’autonomia quei bastardi
Il romanzo d’esordio di Enrico Brizzi racconta una storia d’amore fuori dal comune, vissuta con impeto e coinvolgimento da due ragazzi adolescenti nella Bologna degli anni novanta.
“Jack Frusciante è uscito dal gruppo” non è una storia sdolcinata e scontata tra due giovani innamorati, ma è la descrizione di un amore così viscerale che supera la normale concezione del rapporto di coppia, trascendendo naturalmente nella comprensione totale dell’altro.
La bellezza di questo romanzo sta nell’opposizione tra la delicatezza delle emozioni dei due giovani protagonisti, e la potenza devastante e inarrestabile della scrittura di Brizzi.
Alex D. è un adolescente bolognese appartenente ad una famiglia medio borghese. Una vita come quella di tanti altri, poche necessità, qualche sogno e tanta buona musica. Ma un giorno, per caso, nella vita di Alex arriva tramite il cavo del telefono, Adelaide detta Aidi.
E sin dal primo incontro Alex si rende conto di quanto la sua vita fosse stata monotona e claustrofobica. Bologna, la musica, le uscite con l’amico Martino prendono immediatamente ad avere colori e sfumature diverse per il protagonista di questo libro che ha la sensazione di essere ad un passo dal comprendere il mistero della vita.
Il titolo del libro nasce proprio da una domanda che Alex si pone analizzando il suo amore asessuato, emozionante e mentale per Aidi. Jack Frusciante (che in realtà si chiama John e non Jack) è stato il chitarrista della famosa band di crossover americano dei Red Hot Chili Peppers. Oggi il chitarrista è tornato in formazione, ma al tempo della pubblicazione del libro, Frusciante abbandonò la band ad un passo dal successo. Una scelta che al giovane Alex pareva insensata fino a quando ha incontrato Aidi, ed a capito che a volte anche le idee e i sogni più radicali possono cambiare, stabilendo nuove priorità.
Un romanzo che ha appassionato un’intera generazione per il suo modo schietto, vibrante e vero di descrivere situazioni e sentimenti così vicini alla vita di ognuno, che sembra quasi Brizzi si sia affacciato a guardare l’esistenza del lettore. A supporto di una bella storia, raccontata con maestria, l’autore piazza una colonna sonora minuziosa e selezionata. Il libro, infatti, è farcito di nomi di band, aneddoti e canzoni che aiutano ad enfatizzare alcuni momenti, e dare un contorno ancora più reale alla storia di “Jack Frusciante è uscito dal gruppo”.
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