Titolo originale: Help for The Haunted
Titolo italiano: Non rispondere
Autore: John Searles
1ª ed. originale: 2013
Data di pubblicazione: 2/7/2015
Genere: Romanzo
Sottogenere: Thriller
Editore: Newton Compton
Collana: Gli Insuperabili
Traduzione: Anna Leocino e Francesca Noto
Pagine: 332
John Searles è uno scrittore americano e critico di libri. Nel settembre 2013. I suoi saggi sono comparsi in riviste nazionali e giornali, e spesso contribuisce a fare la televisione di mattina come critico di libri. Ha sede a New York City.
Nato e cresciuto nel New England , Searles è figlio di un camionista e di una madre di soggiorno. Dopo la scuola superiore, Searles ha lavorato presso la fabbrica di DuPont vicino alla sua città natale di Monroe, Connecticut . Ha continuato a frequentare una laurea presso la Southern Connecticut State University , diventando il primo membro della sua famiglia a laurearsi all'università, prima di entrare in un programma di laurea presso la New York University in una borsa di studio, dove ha vinto numerosi premi fiction. Dopo la pubblicazione del primo romanzo di Searles, Boy Still Missing . Il suo secondo romanzo Strange But True è stato nominato il Best Book del 2004 da Salon.com. Il romanzo più recente di Searles "Non rispondere" (Help for the Haunted) ha vinto l' American Library Association Alex Award, è stato nominato come un Amazon Top 10 Mystery and Suspense Novel del 2013 e vinto il Boston Globe Top 10 Crime Novel del 2013.
I suoi saggi sono comparsi dal The Washington Post al New York Times e ad altre riviste e giornali nazionali.
1994 - Strange But True
1999 - Cosmopolitan Bedside Quiz Book
2001 - Boy Still Missing
2010 - Cosmo's 365 Naughty Nights: A Year of Hot Sex
2013 - Non rispondere (Help for The Haunted)
Una gelida notte d'inverno i genitori di Sylvie ricevono una telefonata. Subito dopo escono di casa e raggiungono l'antica chiesa del paese. E lì vengono brutalmente uccisi. Chi è il loro assassino? E perché si è accanito contro di loro con tanta ferocia? La coppia si dedicava agli studi sul paranormale e aveva una strana missione: aiutare le anime tormentate a trovare la pace. Un anno dopo la verità non è ancora venuta a galla e Sylvie, affidata alle cure della sorella maggiore Rose, decide di indagare nel passato e ripercorrere i momenti di quella terribile notte. Unica testimone oculare dei fatti, cerca di capire cosa sia davvero successo, passando in rassegna luoghi e persone e notando particolari rimasti fino a quel momento inosservati. E pian piano davanti ai suoi occhi si dispiegano gli angosciosi segreti della sua famiglia, fino alla scioccante rivelazione finale...
Incipit:
Di che cosa hai paura?
Quando il telefono squillava a tarda notte, rimanevo nel mio lettino ad ascoltare.
Mia madre rispondeva subito al primo squillo, per non svegliare mia sorella, se era a casa, o me. Con voce pacata tranquillizzava la persona all’altro capo del telefono e poi passava la cornetta a mio padre. Lui aveva un tono più rigido, formale, mentre stabiliva dove incontrarsi oppure offriva indicazioni su come raggiungere la nostra vecchia casa in stile Tudor nascosta in fondo a un viottolo nella cittadina di Dundalk, nel Maryland. A volte era capitato che qualcuno chiamasse da un telefono pubblico di Baltimora. Probabilmente aveva avuto il nostro numero da un prete che lo aveva scritto in tutta fretta su un pezzo di carta. O forse lo aveva semplicemente trovato sfogliando le pagine sottili dell’elenco telefonico. Lì infatti c’era anche il nostro numero, come quello di tutte le famiglie normali, anche se noi di normale non avevamo nulla.
Non appena mio padre metteva giù la cornetta, li sentivo vestirsi.
I miei genitori erano come quei personaggi delle vecchie sitcom che in tutti gli episodi sono vestiti sempre allo stesso modo. Mia madre – alta, esile, incredibilmente pallida – per le occasioni in cui era a contatto con il pubblico indossava uno dei suoi vestiti grigi dritti con dei bottoni perlati sul davanti. I capelli scuri, in cui si intravedevano striature di bianco, erano sempre raccolti. Piccoli crocifissi le luccicavano alle orecchie e intorno al collo. Mio padre indossava sempre abiti nelle tonalità del marrone, e sul petto, sotto la camicia gialla, portava una croce. I capelli neri erano pettinati all’indietro, e la prima cosa che si notava erano i suoi occhiali dalla sottile montatura metallica e le lenti sporche.
“Non rispondere” è un thriller psicologico di John Searles.
La storia narrata in questo romanzo abbraccia l’intera umanità e ne condanna la superstizione. I personaggi che ruotano attorno a Sylvie sono schiavi delle loro debolezze e suscitano un’istintiva antipatia per i patimenti psicologici che infliggono alla giovane. Lei è la “figlia buona”, quella dalla quale non ci si aspetterebbe mai una delusione, che deve comportarsi sempre nel migliore dei modi. Per questo la lettura evoca sentimenti poco edificanti, arrivando anche a comprendere, se non proprio a giustificare, la violenta fine di questi due genitori.
John Searles ci presenta una società ottusa e bigotta che si oppone ad un sereno sviluppo dell’infanzia. Trapela un messaggio di fondo: siamo tutti dei burattini nelle mani di qualcuno che, a nostra insaputa, muove i fili.
Non tutti i particolari disseminati nella trama, alla fine, vengono svelati. Al lettore puntiglioso rimane qualche dubbio. Alcuni aspetti non sono verosimili, per esempio il fatto che la ragazzina, abbandonata a se stessa, si nutra esclusivamente di ghiaccioli alla frutta. Tuttavia, le descrizioni intense e ricche di colpi di scena ne fanno, nel complesso, un thriller avvincente.
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