Titolo originale: The Girl With All the Gifts
Titolo italiano: La ragazza che sapeva troppo
Autore: M.R. Carey
1ª ed. originale: 2014
Data di pubblicazione: 04/06/2015
Genere: Romanzo
Sottogenere: Distopico
Editore: Newton Compton Editori
Collana: Nuova narrativa Newton
Traduzione: Renato Moro, Maria Grazia Perugini r Costanza Rodotà
Pagine: 382
M.R. Carey (pseudonino di Mike Carey) è nato in Inghilterra nel 1959. È autore di vari libri e di fumetti, ha lavorato per la DC Comics e la Marvel, firmando episodi acclamati dalla critica delle famose serie degli X-Men e dei Fantastici quattro. Le sue opere finiscono regolarmente nella classifica del «New York Times» dedicata alle graphic novel. È stato anche sceneggiatore di Hollywood. La ragazza che sapeva troppo, diventato in pochi mesi un successo internazionale è diventato un film con Glenn Close, Gemma Arterton e Paddy Considine.
Considerata la consistente produzione – soprattutto di fumetti – rimandiamo , per comodità e completezza, alla pagina dell’autore su wikipedia:
url : https://en.wikipedia.org/wiki/Mike_Carey_(writer)
[b] Melanie, dieci anni e un quoziente intellettivo altissimo, ogni mattina aspetta paziente nella stanza dove vive chiusa a chiave che la vengano a prendere per portarla a fare lezione. Ma non è una gita di piacere, gli incaricati la legano a una sedia a rotelle mentre il sergente Parks la tiene di mira con una pistola carica. In classe ci sono altri ragazzini, legati come lei a una sedia e incapaci di liberarsi in attesa di essere sottoposti ai test medici della dottoressa Caroline Caldwell, che sta disperatamente cercando una cura all'epidemia. Fuori da lì il pianeta, infatti, a causa di un virus sconosciuto, ha visto la trasformazione della maggior parte delle persone in esseri senza coscienza che si nutrono di carne umana. Melanie è la prossima detenuta destinata alla dissezione, nonostante la sua insegnante si sia opposta con tutte le forze a questa pratica atroce, nella speranza di salvarla. E proprio quando tutto sembra davvero perduto, Melanie riuscirà a fuggire. La ragazzina diventerà il nuovo leader della rivolta? E il genere umano sopravviverà?
Incipit:
1
Il suo nome è Melanie. In greco antico significa "scura" anche se, per la verità, ha la carnagione piuttosto chiara, quindi forse non è un nome troppo azzeccato. Pandora le piace molto di più, ma non si può scegliere. È Miss Justineau che assegna i nomi da una lunga lista. A ogni bambino nuovo tocca il primo nome dell'elenco, quello dei maschi se è maschio, quello delle femmine se è femmina; c'è poco da discutere, è così e basta, dice Miss Justineau.
È da un pezzo che non arriva più un bambino nuovo. Melanie non sa perché. Prima capitava molto più spesso. Ogni settimana, ogni paio di settimane, coglieva brandelli di parole nella notte, ordini sussurrati, lamenti, talvolta un'imprecazione o il rumore della porta di una cella che sbatteva. E dopo un po', di solito un paio di mesi, c'era un viso nuovo in classe: un bambino o una bambina, che magari non sapeva ancora parlare. Ma imparava alla svelta.
Melanie stessa è stata una bambina nuova, anche se ora non se ne ricorda più, perché è passato molto tempo. Prima che arrivassero le parole, esistevano solo cose senza nome, e le cose senza nome non si fissano nella mente. Scivolano via e svaniscono.
In questo romanzo i ruoli di vittima e carnefice si scambiano costantemente:sono 382 pagine che leggerete tutte di fila.
Un thriller molto singolare, che si fonde con il filone apocalittico e in particolare con la letteratura dedicata agli zombie (anche se non si parla esplicitamente di zombie, di fatto siamo lì, morti ambulanti che si cibano di carne umana...).
Se siete fan di "The Walking Dead" io ve lo consiglio, con tutto il cuore.
Seguirete Melanie e il suo gruppo in fuga con il fiato sospeso, sperando che ce la facciano.
Che raggiungano un riparo, un posto sicuro.
Che Melanie abbia un futuro diverso da quello che è stato scelto per lei.
Inoltre, in mezzo a carneficine e dissezioni, io ho trovato anche qualche spunto di riflessione.
A cominciare da cosa ci renda effettivamente "umani": se un fungo invade il nostro organismo, rendendoci incapaci di provare emozioni e sentimenti diversi dall'istinto omicida di nutrirmi dei nostri simili, siamo ancora umani?
Melanie lo è, ed è questo a spiazzare: Melanie prova con tutte le sue forze a contrastare i suoi istinti, perché le è stata data la possibilità di imparare a provare dei sentimenti.
Prova compassione, dispiacere, amore, affetto, tristezza.
Tutta la gamma delle emozioni, e questo a prescindere dall'essere una vittima dell'infezione.
E' indiscutibilmente umana, e il suo modo di vedere e percepire il mondo attorno a sé è quello ingenuo e facile a meravigliarsi di ogni bambina della sua età.
E' solo un guscio invaso da un fungo, o è qualcosa di più?
E ancora, un amore nato come bugia può diventare sincero?
Miss Justineau è una docente, e come tale ogni suo atteggiamento nei confronti di Melanie è studiato e mirato a seconda delle reazioni che si vogliono ottenere dalla bambina.
Ma a un certo punto il suo non è più un "lavoro": inizia ad affezionarsi sinceramente a Melanie, a questa bambina speciale dall'intelligenza vivace e curiosa di tutto.
Più Melanie le dimostra di sentirsi legata a lei, e più l'insegnante si scopre a ricambiarla.
Quindi sì, forse anche se all'inizio è solo una questione di esperimenti ed analisi comportamentali, con il tempo e il contatto può effettivamente nascere qualcosa di reale.
Un romanzo sicuramente singolare, carico di adrenalina e dal ritmo incalzante, che sono felicissima di aver scoperto e di aver condiviso con voi.
Consigliato a chi ama le storia dal ritmo veloce, a chi legge thriller da sempre e anche a chi non ne ha mai letto uno, a chi ama le storie apocalittiche e piene di zombie dilaganti.
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