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[MT]Marco Ventura – Il Campione e il Bandito[Ebook-Ita-Pdf-Narrativa]

Torrent: [MT]Marco Ventura – Il Campione e il Bandito[Ebook-Ita-Pdf-Narrativa]
Description:











Titolo originale: Il campione e il bandito - La vera storia di Costante Girardengo e Sante Pollastro
Autore: Marco Ventura
1° ediz. originale:
Genere: Romanzo
Sottogenere:
Data di pubblicazione: 01/01/2006
Editore: Il Saggiatore
Collana: Nuovi saggi
Pagine: 303






Marco Ventura, nato nel 1960, giornalista, ha seguito come inviato speciale del Giornale i più importanti fatti di cronaca italiana e internazionale, collaborando anche con Mediaset, Epoca e Radio Radicale.
Autore e caporedattore di programmi Mediaset, ha scritto con Gigi Riva Jugoslavia, il nuovo Medioevo (Mursia 1992) e La guerra dei dieci anni (Il Saggiatore 2001, a cura di Alessandro Marzo Magno), la biografia del generale Dalla Chiesa (Generale, Limina, 1997, con Pierangelo Sapegno), e il saggio Il caso Mucca pazza (Phoenix, 2001). Ha viaggiato a lungo in America, Africa, Medio e Vicino Oriente, India ed Europa dell’Est. Dal 2002 al 2004 è stato responsabile della comunicazione internazionale nell’ufficio stampa della presidenza del Consiglio.
Bibliografia
1992 - Il nuovo Medioevo
1996 - Pena e penitenza nel diritto canonico postconciliare
1997 - Generale - Marco Ventura, Pierangelo Sapegno
2001 - La guerra dei dieci anni
2001 - Il caso Mucca Pazza - Roberto Rossi, Marco Ventura
2005 - Cosi nasce un papà
2006 - Il campione e il bandito
2009 - Il bambino e il leopardo
2011 - Hina - Giommaria Monti, Marco Ventura




L’Italia degli anni venti, quella della povertà, della fame vera, dei contadini e dei fuorilegge. Il paese delle biciclette, metafora di un mondo nuovo che si affranca dalla miseria. Quando il Giro d’Italia teneva col fiato sospeso. Due ragazzini di provincia come tanti: Costante Girardengo e Sante Pollastro vivono puntando sui pedali. Girardengo in sella alla sua bici pedala e vince, all’inizio per un piatto di minestra, poi per uno stipendio «da prefetto», e si conquista in pochi anni il titolo di campionissimo. Su due ruote Sante ruba e spara, toglie ai ricchi, dà ai poveri, centra i lampioni per farsi il buio alle spalle. Nel malfamato Borgo delle Lavandaie lo considerano una specie di benefattore, malgrado gli arresti, gli ergastoli, la latitanza. Un filo invisibile e misterioso li legherà per sempre, e li terrà in contatto anche da molto lontano. Il campione e il bandito. Chissà se è stato Girardengo a tradire Pollastro. Se si sono incontrati davvero al Velodromo d’Inverno di Parigi, quando Costante era già il ciclista spregiudicato e Sante il più famoso ribelle anarchico negli anni del fascismo.
Nel libro di Marco Ventura la vita diventa leggenda e la biografia si trasforma in romanzo. Ma quella del bandito e del campione è soprattutto una bella storia, di anni duri e di riscatti, di tristezze e splendori.
Attraverso un minuzioso lavoro di ricerca, fondato su documenti e testimonianze, Il campione e il bandito ci racconta una favola: quella di un’amicizia densa di ombre, immortalata dalla canzone di Francesco De Gregori, e quella di un’Italia che non c’è più ma che ha ancora tanto da dire.


Incipit:
La Bianchi di via Cavanna

Via Cavanna si snoda irregolare, ora in salita ora in discesa, dalla chiesa di Sant’Andrea, la più antica di Novi e l’unica con una rampa che sale al sagrato, fino a Porta della Valle. È una strada stretta, silenziosa e tutta in pietra: nei cortili brillano le biciclette, incatenate ad alberelli solitari e striminziti, rannicchiati nella nebbia. Di fronte a Sant’Andrea sorgeva una volta Porta Genova, con le guardie e la pesa per la riscossione del dazio: fu abbattuta, ultima fra le quattro porte di Novi, nel 1907. Sante aveva allora otto anni e viveva con la madre e una sorella più piccola, Maria, che tutti chiamavano Carmelina. A Porta Genova cominciava u Burgu de lavere, il Borgo delle Lavandaie, che consisteva di una doppia schiera di case lungo la strada per Gavi, dimora di malavitosi e anarchici, e confinava con l’agro di Novi, la leggendaria Frascheta del brigante dell’ottocento Mayno della Spinetta. Prendeva nome da un pubblico lavatoio ed era attraversato dalla putredine del Bugianein, il rio del cotonificio che si disperdeva a sua volta in decine di rigagnoli e alimentava il fossato che andava nel rio Gazzo. Le mefitiche esalazioni della roggia scomparvero molti anni dopo, grazie alle suppliche di monsignor Traverso parroco di San Pietro, che ottenne di bonificare l’antica via delle Lavandaie e intitolarla a San Giovanni Bosco, il sacerdote protettore dei giovani detenuti. L’angelo dei ragazzi smarriti.
Il Borgo delle Lavandaie si chiamava anche Borgo diritto, distinto dal Borgo storto di via Casteldragone. Era un concentrato di miseria e anarchia, un ghetto sottoproletario e criminale, un lazzaretto sovversivo interdetto alle autorità, nel quale vigevano complicità e tolleranza verso il furto e la ricettazione. A lungo conservò il soprannome spregiativo di «Calabria» più malfamato dei pur malfamati rioni Bassa Libia, attorno alla stazione, e Merdò. Fu nel Borgo delle Lavandaie che durante la ronda notturna un carabiniere, sentendosi tirare nel buio la casacca, si affrettò ad alzare le braccia: «Fermu siur brigante, ca sön in carabigné brovu!».
Santo Decimo Pollastri nacque in casa il 14 agosto 1899, alle 3.30 del mattino, in via Borgovalle. Al municipio, l’atto di nascita porta il numero 304. Due i testimoni: Emilio Re, scrivano, ed Edoardo Savio, cameriere. In seguito la famiglia si trasferì poco distante, in vicolo Ceretti. Il padre, Vincenzo, aveva avuto dalla prima moglie, Santa Rebora, tre maschi. Alla sua morte si era risposato con Giuseppina Cabella, che nel 1899 gli diede Sante e, tre anni più tardi, Carmelina.




Per gli appassionati di storia del ciclismo questo è un libro imperdibile.
La ricostruzione storica è ben dettagliata. Nonostante l'autore cerchi di essere obbiettivo nelle sue considerazioni su Sante Pollastri, alla fine della lettura si finisce col restare estremamente affascinati dalla figura di Sante. Nel leggere si ha quasi la sensazione che il mito Girardengo faccia da importante sfondo alla storia della vita di Sante.
L'argomento è suggestivo e il libro è scritto con passione. A tratti la passione diventa eccessiva e lo stile si fa ridondante, ma nel complesso la lettura è piacevole. Il libro traccia un quadro della società italiana tra le due guerre attraverso le vicende di un campione del ciclismo (Girardengo) e di un bandito suo tifoso (Pollastri): la vicenda, nota anche per essere l'oggetto di una canzone di De Gregori (cfr. testo di seguito), viene sviluppata con molta attenzione alla psicologia dei due personaggi e molta simpatia, ripetiamo soprattutto per il bandito, sconfitto dalla sorte ma sempre capace di reagire.
E' interessante anche l'ambientazione e la ricostruzione della vita nella zona negli anni trenta. Insomma, un pezzo curioso e poco noto della nostra storia, raccontato con sentimento.


Testo della canzone "Il bandito e il campione" di Francesco De Gregori
Autore Luigi De Gregori (in arte Luigi Grechi)


Due ragazzi del borgo cresciuti troppo in fretta
un'unica passione per la bicicletta
un incrocio di destini in una strana storia
di cui nei giorni nostri si e' persa la memoria
una storia d'altri tempi, di prima del motore
quando si correva per rabbia o per amore
ma fra rabbia ed amore il distacco gia' cresce
e chi sara' il campione gia' si capisce
Vai Girardengo, vai grande campione
nessuno ti segue su quello stradone
Vai Girardengo, non si vede piu' Sante
e' dietro quella curva, e' sempre piu' distante.
E dietro alla curva del tempo che vola
c'e' Sante in bicicletta e in mano ha una pistola
se di notte e' inseguito spara e centra ogni fanale
Sante il bandito ha una mira eccezionale
e lo sanno le banche e lo sa la questura
Sante il bandito mette proprio paura
e non servono le taglie e non basta il coraggio
Sante il bandito ha troppo vantaggio.
Fu antica miseria o un torto subito
a fare del ragazzo un feroce bandito
ma al proprio destino nessuno gli sfugge
cercavi giustizia ma trovasti la Legge.
Ma un bravo poliziotto che sa fare il suo mestiere
sa che ogni uomo ha un vizio che lo fara' cadere
e ti fece cadere la tua grande passione
di aspettare l'arrivo dell'amico campione
quel traguardo volante ti vide in manette
brillavano al sole come due biciclette
Sante Pollastri il tuo Giro e' finito
e gia' si racconta che qualcuno ha tradito.
Vai Girardengo, vai grande campione
nessuno ti segue su quello stradone
Vai Girardengo, non si vede piu' Sante
e' sempre piu' lontano, e' sempre piu' distante
sempre piu' lontano, sempre piu' distante...
Vai Girardengo, non si vede piu' Sante
Sempre piu' lontano, sempre piu' distante...



Downloads: 301
Category: Other/E-Books
Size: 1.3 MB
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Added: 2011-06-21 19:55:16
Language: Italian
Peers: Seeders : 0 , Leechers : 0
Release name: [MT]Marco Ventura – Il Campione e il Bandito[Ebook-Ita-Pdf-Narrativa]
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