Titolo originale: Sara al tramonto
Autore: Maurizio De Giovanni
1ª ed. originale: 2018
Data di pubblicazione: 10/04/2018
Genere: Romanzo
Sottogenere: Giallo, Noir
Editore: Rizzoli
Collana: Neo Rizzoli
Pagine: 360
Maurizio de Giovanni è nato nel 1958 a Napoli, dove vive e lavora. Nel 2005 partecipa a un concorso indetto (presso il Gran Caffè Gambrinus) da Porsche Italia, riservato a giallisti emergenti. Inventa quindi un racconto ambientato nella Napoli degli anni trenta intitolato I vivi e i morti, con protagonista il commissario Ricciardi. Il racconto è la base di un romanzo edito da Graus Editore nel 2006, Le lacrime del pagliaccio, poi riedito l'anno dopo con il titolo Il senso del dolore: ha così inizio la serie di inchieste del Commissario Ricciardi.
Nel 2007 Fandango pubblica Il senso del dolore. L'inverno del commissario Ricciardi, la prima opera ispirata alle quattro stagioni, cui seguono nel 2008 La condanna del sangue. La primavera del commissario Ricciardi, nel 2009 Il posto di ognuno. L'estate del commissario Ricciardi e nel 2010 Il giorno dei morti. L'autunno del commissario Ricciardi.
Nel 2011 esce in libreria, questa volta per Einaudi Stile Libero Per mano mia. Il Natale del commissario Ricciardi; nel 2012 si cimenta in un noir ambientato nella Napoli contemporanea e pubblica con Mondadori il libro intitolato Il metodo del coccodrillo che vede protagonista un nuovo personaggio, l'Ispettore Lojacono.
Nello stesso anno con Einaudi, oltre a pubblicare le stagioni del commissario Ricciardi in versione tascabile, pubblica il romanzo Vipera. Nessuna resurrezione per il commissario Ricciardi, ambientato nella Pasqua del 1932.
Nel 2013 torna in libreria con il romanzo I bastardi di Pizzofalcone, ispirato all'87º Distretto di Ed McBain, segnando la transizione del personaggio dal genere noir al police procedural. Non molto tempo dopo De Giovanni dà alle stampe Buio per i bastardi di Pizzofalcone; da questa serie di romanzi sarà tratta una fiction televisiva.
Nello stesso mese esce un suo racconto, dal titolo Un giorno di Settembre a Natale, all'interno dell'antologia Regalo di Natale edito da Sellerio.
Nel 2014 esce in libreria per le Edizioni Cento Autori l'antologia intitolata Le mani insanguinate, una raccolta di quindici tra i suoi migliori racconti noir.
Esce a luglio 2014 In fondo al tuo cuore, sempre per Einaudi, nuovo romanzo del commissario Ricciardi e nello stesso anno Gelo per i Bastardi di Pizzofalcone, un nuovo racconto incentrato sulla squadra dell'Ispettore Lojacono.
Nel luglio 2015 esce Anime di vetro. Falene per il commissario Ricciardi e l'anno successivo Serenata senza nome. Notturno per il commissario Ricciardi.
Nel dicembre 2016 esce Pane per i Bastardi di Pizzofalcone.
Nel dicembre 2015 il comune di Cervinara gli conferisce la cittadinanza onoraria.
Molti dei suoi romanzi sono stati tradotti in inglese, spagnolo e catalano, in tedesco e francese.
Fa parte del gruppo di scrittori che conducono il laboratorio di scrittura con i ragazzi reclusi nell'Istituto Penale Minorile di Nisida.
La serie del commissario Ricciardi
2006 - Le lacrime del pagliaccio, Graus Editore
2008 - La condanna del sangue. La primavera del commissario Ricciardi
2009 - Il posto di ognuno. L'estate del commissario Ricciardi
2010 - Il giorno dei morti. L'autunno del commissario Ricciardi
2011 - Per mano mia. Il Natale del commissario Ricciardi
2012 - L'omicidio Carosino. Le prime indagini del commissario Ricciardi
2012 - Vipera. Nessuna resurrezione per il commissario Ricciardi
2014 - Febbre (racconto contenuto nell'antologia Giochi criminali
2014 - In fondo al tuo cuore. Inferno per il commissario Ricciardi
2015 - Anime di vetro. Falene per il commissario Ricciardi
2016 - Serenata senza nome. Notturno per il commissario Ricciardi
2017 - Rondini d'inverno. Sipario per il commissario Ricciardi
La serie dell'Ispettore Lojacono
2012 - Il metodo del coccodrillo, Mondadori
2013 - I bastardi di Pizzofalcone
2013 - Buio per i bastardi di Pizzofalcone
2014 - Gelo per i bastardi di Pizzofalcone
2015 - Cuccioli per i bastardi di Pizzofalcone
2016 - Pane per i bastardi di Pizzofalcone
2017 - Vita quotidiana dei Bastardi di Pizzofalcone
2017 - Souvenir per i bastardi di Pizzofalcone
I Guardiani:
2017 - I guardiani
Sara:
2018 - Sara al tramonto
La serie sportiva
2008 - Juve-Napoli 1-3 - la presa di Torino
2009 - Ti racconto il 10 maggio
2010 - Miracolo a Torino - Juve Napoli 2-3
2010 - Storie azzurre (antologia di racconti)
2010 - Maradona è meglio 'e Pelé (racconto contenuto nell'antologia Per segnare bisogna tirare in porta, Spartaco)
2014 - La partita di pallone - Storie di calcio (antologia di racconti di autori diversi)
2015 - Il resto della settimana, Rizzoli
Altri racconti
2005 - Il maschio dominante, Graus & Boniello
2007 - Le beffe della cena ovvero piccolo manuale dell'intrattenimento in piedi, Kairòs
2010 - L'ombra nello specchio, Kairòs
2010 - Mammarella, Cagliostro ePress
2011 - Scusi, un ricordo del terremoto dell'ottanta? (racconto contenuto nelle antologie Trema la terra, Neo edizioni e Una lunga notte)
2012 - Gli altri fantasmi, Spartaco
2012 - Respirando in discesa, Senza Patria
2012 - Per amore di Nami, Zefiro
2013 - Gli altri, Tunué (fumetto tratto dall'opera teatrale Gli altri fantasmi)
2013 - Un giorno di Settembre a Natale (racconto contenuto nell'antologia Regalo di Natale)
2013 - Il tappo del 128 (racconto contenuto nell'antologia Racconti in sala d'attesa)
2014 - Le mani insanguinate [10] (antologia di racconti)
2014 - Verità imperfette [11], Del Vecchio Editore (scritto con altri autori)
2015 - Ti voglio bene in Roberto Colonna (a cura di), Il fantastico. Tradizioni a confronto
2015 - Istantanee in "Nessuno ci ridurrà al silenzio" (a cura di Maurizio de Giovanni) (antologia di racconti)
2015 - Una mano sul volto, Ed. Ad est dell'equatore (a cura di, con un racconto di Maurizio de Giovanni) antologia contro la violenza sulle donne
2015 - Le solitudini dell'anima (antologia di racconti)
2016- Nove volte per amore. (Antologia di racconti)
Sara non vuole esistere. Il suo dono è l’invisibilità, il talento di rubare i segreti delle persone. Capelli grigi, di una bellezza trattenuta solo dall’anonimato in cui si è chiusa, per amore ha lasciato tutto seguendo l’unico uomo capace di farla sentire viva. Ma non si è mai pentita di nulla e rivendica ogni scelta. Poliziotta in pensione, ha lavorato in un’unità legata ai Servizi, impegnata in intercettazioni non autorizzate. Il tempo le è scivolato tra le dita mentre ascoltava le storie degli altri. E adesso che Viola, la compagna del figlio morto, la sta per rendere nonna, il destino le presenta un nuovo caso. Anche se è fuori dal giro, una vecchia collega che ben conosce la sua abilità nel leggere le labbra – fin quasi i pensieri – della gente, la spinge a indagare su un omicidio già risolto. Così Sara, che non si fida mai delle verità più ovvie, torna in azione, in compagnia di Davide Pardo, uno sbirro stropicciato che si ritrova accanto per caso, e con il contributo inatteso di Viola e del suo occhio da fotografa a cui non sfugge nulla. Maurizio de Giovanni ha dato vita a un personaggio che rimarrà tra i più memorabili del noir italiano. Sara, la donna invisibile che, dal suo archivio nascosto in una Napoli periferica e lunare, ci trascina nel luogo in cui tutti vorremmo essere: in fondo al nostro cuore, anche quando è nero.
Incipit:
I
La donna invisibile sedeva sulla penultima panchina, la seconda a uscire dal pomeriggio e a entrare nella sera.
Alla sua sinistra aveva preso posto una coppia di ragazzi, impazienti di pomiciare in libertà. Aspettavano che l’ombra diventasse più fitta e che i bambini smettessero di giocare e rientrassero nelle loro stupide case, lasciando il campo a chi aveva faccende più serie da sbrigare. A destra, invece, a godersi il tramonto di maggio che filtrava tra i palazzi, giovani madri e babysitter chiacchieravano o leggevano. Di tanto in tanto lanciavano occhiate allo stormo vociante di bimbi che occupavano aiuole e scivoli in plastica.
I giardinetti costituivano una piccola, significativa vittoria di mamme e pensionati sul resto del quartiere che avrebbe preferito l’ennesimo parcheggio. In una città poverissima di parchi pubblici, la densità della popolazione era tale da privilegiare l’utile al dilettevole; stavolta, però, nei dintorni abitavano troppe persone influenti che andavano ascoltate, perché quella ormai era una zona da benestanti, dopo essere stata per sessant’anni un rione popolare.
Ecco, quindi, un minuscolo Central Park circondato da brutte costruzioni in cemento armato, incongrua gentilezza verde un po’ sbiadita, ma difesa con le unghie e con i denti dalla fame delle auto.
Quando Sara Morozzi, detta Mora, viene ricontattata dalla “collega” e “amica” storica, Teresa Pandolfi, detta Bionda, è in pensione già da quattro anni. Il suo aspetto è quanto di più trasandato e anonimo ci sia perché, seppur non sia più in servizio, non può rinunciare a quella abitudine dello stare nell’ombra, non può rinunciare ad osservare, a leggere i gesti, le espressioni, i muscoli, i sussurri degli interlocutori, lontani o vicini che siano, non può indossare una maschera e fingere dopo che la sua vita è sempre stata dettata da menzogne e bugie per ottemperare a quello che in verità era la sua missione, il suo lavoro. E adesso, quel suo carnato chiaro, marmoreo, quelle occhiaie dettate dalle notti insonni e quei volontari capelli grigi, non fanno che dimostrare che nonostante la perdita del grande amore, Massimiliano, e a distanza di breve tempo anche del figlio Giorgio, Mora è ancora Mora. Perché per quanto voglia eclissarsi, negarsi alle sue origini, il suo mestiere lo ha tatuato sulla pelle. Ecco perché non riesce a rifiutare la proposta della Bionda, ecco perché si trova a fare chiarezza, al fianco dell’ispettore Davide Pardo, sulla carcerazione di Dalinda Molfino e sul conseguente affidamento della figlia seienne di quest’ultima al fratello Giampiero e alla moglie Doriana. Tutto sembra chiaro ed inequivocabile nella ricostruzione dei fatti: la Molfino ha ucciso il padre a colpi di brutali fendenti mentre era strafatta, poi si è assopita e messa a riposare nei pressi del cadavere. A prova e sostegno della sua colpevolezza; l’averla trovata con tracce organiche dell’uomo sulle mani, il suo non negare la possibilità di aver commesso il delitto perché vigente tra il padre e la figlia un profondo odio, il suo non ricordare alcunché. Eppure, eppure, eppure… Dalinda è preoccupata per Beatrice talché chiede di parlare con Pardo, l’agente che l’ha arrestata. L’uomo, a causa di un episodio del passato che lo ha profondamente segnato, non prende alla leggera le dichiarazioni della galeotta e ne informa il collega Luca. Il passaggio ai piani alti è rapido e veloce. Sara, che a questo punto entra in scena, ben intuisce la fondatezza delle rivelazioni e, dall’analisi del fascicolo, dal comportamento del fratello, dai referti del medico legale e anche dalla volontà di non difendersi della stessa accusata, arriva alla conclusione che la ricostruzione proposta quale base dell’accusa è tutt’altro che così solida e inattaccabile.
Ha inizio in questo modo la nuova e eclettica avventura proposta da Maurizio De Giovanni. Quelli narrati sono solo alcuni stralci di quella che è una storia avvincente e rapida nella sua interezza. L’autore torna in libreria con quello che è il primo capitolo di una serie forte, una serie che tocca molteplici tematiche, che è caratterizzata da un giallo comune e inusuale al contempo, un enigma da scoprire e che è altresì munito di personaggi tangibili e concreti che si fanno amare per il loro mistero e per la particolarità sin dalle prime battute. Seppur l’epilogo e il colpevole siano intuibili, la lettura non scema di attrattiva e tiene incollato il conoscitore senza difficoltà dal suo inizio alla sua conclusione.
Al tutto va sommato uno stile chiaro, limpido, pulito, veloce, accattivante e scorrevole in pieno trademark del napoletano. Tuttavia, lo scrittore riesce anche a rinnovarsi. Se in questo scritto troviamo caratteri narrativi comuni a quelli che sono i precedenti elaborati e a cui siamo stati abituati negli anni, al contempo ne troviamo altrettanti di rigenerazione, innovamento. La redazione è svecchiata, ringiovanita, ripulita ma sempre e comunque vivida e genuina.
Un ottimo inizio per quella che spero potrà essere una serie lungimirante, durevole e affascinante. Maurizio, non farci scherzi eh!
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