Titolo originale: Smallbone deceased
Titolo italiano: C'è un cadavere dall'avvocato
Autore: Michael Gilbert
1ª ed. originale: 1950
Data di pubblicazione: 2004
Genere: Romanzo
Sottogenere: Giallo
Editore: Marco Polillo
Collana: I bassotti
Traduzione: Stefano Bortolussi
Pagine: 287
Michael Francis Gilbert, nato a Billinghay - nel Lincolnshire - il 17 luglio 1912, è stato uno scrittore britannico di libri gialli, uno dei migliori giallisti della generazione del dopoguerra e l'ultimo sopravvissuto dei grandi maestri inglesi. Si laureò in legge nel 1937 e durante il secondo conflitto combatté in Nord Africa e in Italia. Nel gennaio 1943 fu catturato dai tedeschi e internato vicino a Parma. Da questa esperienza trarrà ispirazione per Death in Captivity (1952), un eccellente giallo ambientato in un campo di prigionia italiano. Nel 1947 entrò a far parte di uno studio legale di Londra (fu anche avvocato di Raymond Chandler e ne stilò il testamento) e pubblicò il primo romanzo, Close Quarters, un «delitto della camera chiusa» nel quale introdusse il personaggio dell'ispettore Hazlerigg. In oltre mezzo secolo di carriera ricca di prestigiosi riconoscimenti, Gilbert ha dato alle stampe una grande varietà di romanzi polizieschi: dal mystery a sfondo giudiziario alla spy story, dal thriller storico al giallo procedurale. La forma narrativa preferita dallo scrittore è però il racconto; ne ha scritti a centinaia, di cui i più noti sono quelli con protagonista il detective Petrella.
Uno dei pochi autori a essere apprezzato sia dai puristi del genere sia dai fautori del giallo psicologico e letterario, Gilbert ha pubblicato l'ultimo romanzo nel 1998, all'età di 86 anni.
Muore l'8 febbraio 2006.
1947 - Close Quarters
1947 - They Never Looked Inside
1949 - The Doors Open
1950 - C'è un cadavere dall'avvocato (Smallbone Deceased)
1951 - Il caso Lamartine (Death Has Deep Roots)
1952 - Death in Captivity
1953 - Fear to Tread
1955 - Sky High
1956 - Be Shot for Sixpence
1959 - Blood and Judgement
1963 - After the Fine Weather
1966 - The Crack in the Teacup
1967 - The Dust and the Heat
1969 - The Etruscan Net
1972 - The Body of a Girl
1973 - The Ninety-second Tiger
1974 - Flash Point
1976 - The Night of the Twelfth
1978 - The Empty House
1980 - Death of a Favourite Girl
1982 - The Final Throw
1983 - The Black Seraphim 1985 - The Long Journey Home
1987 - Trouble
1989 - Paint, Gold and Blood
1991 - The Queen Against Karl Mullen
1993 - Roller-Coaster
1995 - Ring of Terror
1997 - Into Battle 1998 - Over and Out
A Londra, nel rispettabilissimo studio legale Horniman, Birley & Craine, è accaduto un fatto inaudito. I bauli a chiusura ermetica per custodire gli atti erano l'orgoglio e il vanto del vecchio Horniman, il fondatore appena defunto, uomo meticoloso e maniaco dell'ordine che aveva ideato un efficiente sistema di archiviazione. Ora, dentro uno di essi, c'è nientemeno che il corpo in decomposizione di uno dei clienti dello studio, garrotato con il filo di ferro.
Incipit:
1.
Parti in causa
Per prima cosa saranno esposte le Parti, ognuna con il proprio nome completo e indirizzo e una descrizione, quale tenente colonnello del Reggimento Granatieri di Sua Maestà di Guardie a Piedi, procuratore legale della Suprema Corte di Giustizia, ecclesiastico, macellaio o a seconda dei casi e (se di sesso femminile) moglie, vedova, nubile o economicamente indipendente.
Lunedì sera
«I pensieri di tutti i presenti a questa serata», disse il signor Birley, «andranno naturalmente come prima cosa alla grande perdita personale… alla grandissima perdita personale… subita recentemente dallo studio, dalla professione legale e, se posso osare dirlo senza tema di essere contraddetto, dal popolo inglese».
Nessuno lo contraddisse, in parte senza dubbio per il fatto che il signor Birley era personalmente responsabile degli stipendi della maggioranza dei presenti, ma anche perché il principale oratore a una cena del personale viene contraddetto molto di rado; e così il signor Birley poté proseguire.
«È difficile parlare di una perdita simile senza farsi prendere dall'emozione. Abel Horniman, nostro fondatore e socio anziano, era un uomo il cui nome verrà ricordato a lungo. Perfino coloro che non sono qualificati ad apprezzare il valore dei suoi… ehm… trionfi legali, lo ricorderanno in relazione a quelle innovazioni della gestione aziendale che portano il suo nome. Il Sistema Horniman di Completamento con Autoverifica, L'Indice Alfabetico Horniman…».
«L'Efficace Licenziamento Horniman», disse John Cove al suo vicino di posto, il signor Bohun.
«… Abel Horniman non era soltanto un grande avvocato, era anche un grande uomo d'affari. Alcuni di voi ricorderanno ciò di cui si vantava: «In trenta secondi», soleva dire, «posso mettere le mani su qualsiasi documento che sia entrato in questo ufficio negli ultimi trent'anni». Quanti altri studi legali, mi chiedo, possono dire la stessa cosa? In questa età di metodi trasandati, di controversie legali basate su regole empiriche, di cessioni di proprietà sulla base di moduli prestampati, quanto è salutare fermarsi e ripensare per qualche istante alla carriera di un uomo che ha imparato il diritto sulla propria pelle, un uomo che si è perfezionato in ogni ramo dell'avvocatura, un uomo che ai suoi subalterni non chiedeva nulla che lui stesso non fosse in grado di fare meglio, e ciò malgrado…», il signor Birley dipanò la lunga proposizione relativa con la disinvoltura di un esperto notaio, «… ciò malgrado un uomo che, come sappiamo, era pronto a offrire liberamente ai suoi soci e al suo personale i frutti della sua conoscenza e del suo duro lavoro».
«Se mi avesse offerto un decimo di quello che guadagnava, non l'avrei rifiutato», osservò il signor Cove, desistendo per un momento dal tentativo di colpire la signorina Mildmay, seduta tre posti più in là sul lato opposto del tavolo, con un proiettile di mollica di pane.
«Un grande, vecchio avvocato», proseguì il signor Birley. «Il fondatore e l'ispiratore di questo studio… del nostro studio… forse dovrei dire della nostra famiglia felice… Horniman, Birley e Craine».[/i]
Nel 1950, un avvocato inglese rinverdì i fasti della trascorsa età d'oro del giallo con questa detective story nella più pura tradizione anglosassone. Benché sia annoverato fra i classici e considerato il capolavoro di Gilbert, il romanzo è una novità per il pubblico italiano. A Londra, nel rispettabilissimo studio legale Horniman, Birley & Craine, è accaduto un fatto inaudito. I bauli a chiusura ermetica per custodire gli atti erano l'orgoglio e il vanto del vecchio Horniman, il fondatore appena defunto, uomo meticoloso e maniaco dell'ordine che aveva ideato un efficiente sistema di archiviazione. Ora, dentro uno di essi, c'è nientemeno che il corpo in decomposizione di uno dei clienti dello studio, garrotato con il filo di ferro. L'intreccio sta alla pari con quelli dei più celebri maestri del genere: è elaborato, originale, disseminato di indizi che fino all'ultimo sviano il lettore, ma aderisce scrupolosamente alle regole del fair play. Manca, è vero, la figura del Grande Investigatore, ma al suo posto Gilbert s'è inventato Henry Bohun, avvocato alle prime armi dalle inaspettate risorse. Oltre a essere un esempio impeccabile di costruzione e soluzione di un puzzle, il romanzo offre altri piaceri: una prosa brillante, con una spiccata componente satirica che anima scene e personaggi, e un interessante spaccato dell'Inghilterra postbellica.
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