Titolo originale: The Big Sleep
Titolo italiano: Il grande sonno
Autore: Raymond Chandler
1ª ed. originale: 1939
Data di pubblicazione: maggio 2017
Genere: Romanzo
Sottogenere: Poliziesco (Hard Boiled)
Editore: Edizione speciale Corriere della sera
Collana: I Classici del giallo americano
Traduzione: Oreste DEl Buono
Pagine: 238
Scrittore statunitense di romanzi gialli e polizieschi, Raymond Thornton Chandler nasce a Chicago (Illinois) il giorno 23 luglio 1888. Si trasferisce in Gran Bretagna nel 1895, quando i genitori divorziano. Torna negli USA nel 1912. Non ancora ventenne, nel 1917 si arruola prima nell'esercito canadese, poi nella R.A.F. (Royal Air Force), combattendo la Prima guerra mondiale in Francia.
Lavora saltuariamente come giornalista e corrispondente. Inizia a scrivere per guadagnarsi da vivere e, dopo una breve parentesi in cui lavora come operaio in campo petrolifero, pubblica il suo primo racconto all'età di quarantacinque anni, nel 1933, su "Black Mask Magazine", rivista che pubblica storie di detective. Il suo primo romanzo si intitola "Il grande sonno", e viene dato alle stampe nel 1939. Il suo talento viene a galla e la casa di produzione cinematografica Paramount, nel 1943 gli propone un contratto come sceneggiatore.
Nel 1924 aveva sposato Cissy Pascal, di 18 anni più anziana, già divorziata due volte.
La sua produzione letteraria conterà nove romanzi, di cui uno incompiuto, e varie sceneggiature per Hollywood: le più importanti sono "La fiamma del peccato" (1944, di Billy Wilder), "The Unseen" (1945, di Lewis Allen) e "L'altro uomo" (1951, di Alfred Hitchcock).
Nel 1955 con il libro "Il lungo addio" (The Long Goodbye) vince il premio statunitense "Edgar Award", dedicato annualmente alle migliori opere gialle.
Raymond Chandler è molto critico verso il romanzo giallo tradizionale per la sua mancanza di realismo; segue così la strada della narrativa "hard boiled", iniziata da Dashiell Hammett. Il suo personaggio di gran lunga più famoso è l'investigatore duro ma onesto Philip Marlowe - cavaliere dei tempi moderni, cinico tuttavia profondamente onesto - portato sullo schermo con interpretazioni indimenticabili da attori come Dick Powell, Robert Mitchum, James Garner, Elliott Gould ma soprattutto Humphrey Bogart. Ma i produttori hanno un rapporto difficile con i suoi testi, spesso ricchi di sesso, corruzione, pornografia e omosessualità.
Nel 1954 la moglie muore e Chandler si trasferisce in Europa, ma non riuscirà più a riprendersi dal dolore. Da tempo vittima dell'alcolismo, un anno dopo la morte della moglie, nel 1955, tenta il suicidio.
Muore a La Jolla il 26 marzo 1959 a causa di una polmonite, lasciando incompiuto l'ottavo romanzo della saga di Marlowe.
Considerato a lungo solo come un discreto autore, Chandler viene rivalutato oggi come scrittore capace e completo.
1939 - Il grande sonno (The Big Sleep) 1940 - Addio, mia amata (Farewell, My Lovely) 1942 - Finestra sul vuoto (The High Window) 1943 - La signora nel lago (The Lady in the Lake) 1949 - La sorellina (The Little Sister) 1953 - Il lungo addio (The Long Good-Bye)
1958 - Ancora una notte (Playback) 1959 - Poodle Springs Story (Poodle Springs Story - completato nel 1989 da Robert B. Parker)
Protagonista principale è Philip Marlowe, investigatore privato anch'egli destinato alla paradigmaticità.
Il romanzo, narrato dallo stesso Marlowe in prima persona, si svolge nella Los Angeles di fine Anni Trenta, in cui il detective indaga, dietro incarico di un anziano milionario, su un tentativo di ricatto. Le indagini ben presto rivelano un traffico di pubblicazioni pornografiche (criminale per l'epoca) cui fanno seguito tre omicidi. Marlowe riuscirà a risolvere il caso ma la vicenda si chiude in modo amaro, dopo uno sviluppo inaspettato e una complessità maggiore del previsto.
Incipit:
CAPITOLO I
Erano quasi le undici di una mattina di mezzo ottobre, senza sole e con una minaccia di pioggia torrenziale nell'aria troppo tersa sopra le colline. Portavo il mio completo color carta da zucchero, con camicia, cravatta e fazzolettino blu scuro, scarpe nere e calze nere di lana, con baghette blu scuro. Ero ordinato, pulito, ben raso e compassato, e non mi importava che lo si notasse. Sembravo il figurino dell'investigatore privato elegante. A-vevo appuntamento con quattro milioni di dollari.
Il salone di casa Sternwood era alto due piani. Sopra il portone, abba-stanza grande per lasciar passare un branco d'elefanti indiani, riluceva una vetrata istoriata che rappresentava un cavaliere dall'armatura scura in atto di liberare una damigella legata a un albero e vestita solo di lunghi e con-venienti capelli. Il cavaliere, tanto per la compagnia, aveva sollevato la vi-siera dell'elmo e si stava gingillando con le corde che legavano la donzella all'albero. Mi soffermai a pensare che, se avessi abitato nella casa, presto o tardi mi sarei arrampicato là sopra per dargli una mano. Non aveva l'aria di mettercela tutta.
Un detective solitario, disilluso e cinico, un mondo popolato da delinquenti di varia caratura, misteriose dark lady, sbirri non sempre esempi di specchiata onestà. Questi sono i canoni principali della letteratura hard boiled, di cui Chandler fu il maggior esponente, insieme a Dashiell Hammett che ne è considerato il vero capostipite. Fu lo stesso Chandler a dichiarare di aver voluto rimuovere il racconto poliziesco dal piedistallo ove poggiava, come fosse un'antica porcellana, per riportarlo nell'ambiente cui apparteneva, ossia nelle strade metropolitane.
Filone letterario introdotto negli Stati Uniti degli Anni Venti a opera, come già accennato, di Hammett, Chandler e dagli altri autori che scrivevano racconti polizieschi per i pulp magazine, le riviste popolari stampate su carta economica (pulp, appunto) come Black Mask o Atlantic Detective Monthly. In questi brevi racconti, e più tardi nei lavori di più ampio respiro come i romanzi, si stabiliscono i canoni della letteratura hard boiled: realismo "spinto" nei dialoghi e nelle situazioni narrative, presenza di temi scomodi quali droga, alcol, prostituzione, corruzione, descrizioni vivide di crimini violenti. La divisione dei personaggi fra buoni e cattivi non è più così netta, tutti sono a vario grado immersi nel sordido mondo delle metropoli moderne. Nessuno di essi riesce a evitare il contatto con il degrado e la decadenza morale, come si evince dalle parole dello stesso Marlowe:
Che importa dove si giace, quando si è morti? In fondo a uno stagno melmoso o in una torre di marmo sulla vetta di una montagna? [...] Si dorme il grande sonno, senza badare se si è morti male, se si è caduti nella sporcizia. Quanto a me, facevo parte di quella sporcizia, ora.
Se la figura del detective "ragionatore" deriva dallo stereotipo del borghese vittoriano, quella di Marlowe, Sam Spade e degli altri hard boiled ha le radici nella misconosciuta letteratura western di fine Ottocento.
Scritto nel 1938 in poco più di tre mesi, Il grande sonno è il risultato della lunga esperienza di Chandler come scrittore di racconti per i pulp magazine. Il romanzo ebbe immediato successo di pubblico, tuttavia l'autore fu a lungo considerato mediocre a causa della diffidenza provata negli ambienti intellettuali verso la narrativa di genere. Oggi Chandler è annoverato fra i grandi della letteratura statunitense del Ventesimo Secolo, insieme a quegli autori che come lui hanno descritto il lato oscuro del sogno americano.
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