Titolo originale: Those in Peril
Titolo italiano: La Legge del Deserto
Autore: Wilbur Smith
1ª ed. originale: 2011
Data di pubblicazione: giugno 2015
Genere: Romanzo
Sottogenere: Thriller
Editore: Longanesi
Collana: Best Thriller n.4
Traduzione: Giampiero Hirzer
Pagine: 464
Wilbur Addison Smith nato a Broken Hill, Zambia (ex Rhodesia del Nord) il 9 gennaio 1933 da Herbert James Smith e da Elfreda Lawrence, ha studiato alla Natal and Rhodes University, conseguendo la laurea in scienze commerciali nel 1954. Dopo la laurea si è associato alla Goodyear Tyre and Rubber Co. di Port Elizabeth, dove ha lavorato come contabile dal 1954 al 1958. Successivamente ha lavorato dal 1958 al 1963 alla H.J. Smith and Son Ltd di Salisbury, ex Rhodesia. Le prime esperienze letterarie di Smith non hanno avuto successo: tutti gli editori sudafricani ed europei (circa una ventina) si rifiutarono di pubblicare i suoi scritti, fino a quando un editore di Londra decise di contattarlo. Incoraggiato da questo stimolo, Smith iniziò a scrivere libri incentrati su tutto ciò che meglio conosceva e amava: la foresta, gli animali selvaggi, le montagne impervie, le dolci colline del Natal, l'oceano, la vita degli indigeni, la storia della scoperta dell'Africa del Sud, la lunga e travagliata strada verso l'abbandono dell'apartheid e il ritorno nella comunità internazionale. Il suo primo libro è stato Il destino del leone, iniziatore della fortunata serie che prende il nome di Ciclo dei Courteney. A questo hanno fatto seguito ben altri 34 libri, compresi gli ultimi e attesissimi La legge del deserto e Vendetta di sangue, che hanno dato inizio al nuovo ciclo di Hector Cross. Fra i suoi più grandi successi si può citare il celebre Uccelli da preda. Ha sposato quattro donne diverse, da cui ha avuto tre figli. La terza, Danielle Antoniette, è stata la maggiore ispiratrice di molti romanzi dell'autore ed è morta di tumore al cervello. Ha venduto oltre 122 milioni di libri nel mondo, moltissimi dei quali in Italia, il paese in cui ha avuto maggior successo. Wilbur Smith vive attualmente a Londra, ma ha più volte dichiarato di mantenere un profondo legame con l'Africa.
Ciclo dei Courtney
I Courtney navigatori:
1997 - Uccelli da preda (Birds of Prey)
1999 - Monsone (Monsoon)
2003 - Orizzonte (Blue Horizon)
I Courtney:
1964 - Il destino del leone (When the Lion Feeds)
1966 - La voce del tuono (The Sound of Thunder)
1977 - Gli eredi dell'Eden (A Sparrow Falls)
I Courtney d'Africa:
1985 - La spiaggia infuocata (The Burning Shore)
1986 - Il potere della spada (Power of the Sword)
1987 - I fuochi dell'ira (Rage)
1989 - L'ultima preda (A Time to Die)
1990 - La volpe dorata (Golden Fox)
2009 - Il destino del cacciatore (Assegai)
Ciclo dei Ballantyne:
1984 - La notte del leopardo (The Leopard Hunts in Darkness)
1980 - Quando vola il falco (A Falcon Flies o Flight of the Falcon)
1981 - Stirpe di uomini (Men of Men)
1982 - Gli angeli piangono (The Angels Weep)
I Courtney incontrano i Ballantyne:
2005 - Il trionfo del sole (The Triumph Of The Sun)
Romanzi egizi:
1993 - Il dio del fiume (River God)
2001 - Figli del Nilo (Warlock)
1995 - Il settimo papiro (The Seventh Scroll)
2007 - Alle fonti del Nilo (The Quest)
2014 - Il Dio del Deserto (Desert God)
Ciclo Hector Cross:
2011 - La legge del deserto (Those in Peril)
2013 - Vendetta di sangue (Vicious Circle)
Altri romanzi:
1965 - L'ombra del sole (The Dark of the Sun)
1968 - Ci rivedremo all'inferno (Shout at the Devil)
1970 - Una vena d'odio (Gold Mine oppure Gold)
1971 - Cacciatori di diamanti (The Diamond Hunters)
1972 - L'uccello del sole (The Sunbird)
1974 - Un'aquila nel cielo (Eagle in the Sky)
1975 - Sulla rotta degli squali (The Eye of the Tiger)
1976 - Dove finisce l'arcobaleno (Cry Wolf)
1978 - Come il mare (Hungry As the Sea)
1979 - L'orma del Califfo (Wild Justice)
1991 - Il canto dell'elefante (Elephant Song)
Hazel Bannock, bellissima e raffinata vedova di un miliardario americano, tiene ben salde le redini dell'impero che il marito le ha lasciato. Per garantire la sicurezza del suo impianto petrolifero più importante, oggetto di frequenti attacchi terroristici, si avvale di un plotone di mercenari guidati da Hector Cross, ex SAS noto per i suoi metodi sbrigativi, talvolta estremi. Benché nasca una forte attrazione sin dal loro primo incontro, tra i due non corre buon sangue: Hazel non ama l'aggressività di Hector e il suo carattere brusco e rude. Un evento tragico, tuttavia, sta per unirli: l'unica figlia di Hazel, la ventenne Cayla, viene rapita da un gruppo di terroristi islamici, insediati in una delle zone più selvagge e aride dell'Africa, una terra in cui il deserto corre a filo del mare e in cui anche gli esseri umani più tenaci sono messi a dura prova. Nonostante tutte le sue resistenze Hazel sa che solo Hector Cross può tentare l'impresa impossibile di strappare Cayla dalle mani dei terroristi. Ma un destino più insidioso del vento che soffia tra le dune la costringerà a esporsi in prima persona, e a fare ricorso a tutto il suo coraggio e alla sua forza...
Incipit:
1
Il khamsin soffiava ormai da cinque giorni. Le nuvole di polvere correvano loro incontro attraverso la cupa vastità del deserto. Hector Cross portava una kefiah al collo e gli occhiali da deserto. La corta barba scura gli proteggeva gran parte del volto, ma le zone esposte della pelle sembravano scorticate dai granelli pungenti della sabbia. Al di sopra del frastuono del vento riusciva a sentire il vibrare cadenzato dell'elicottero che si avvicinava. Anche senza guardarli, era sicuro che nessuno degli uomini attorno a lui se ne fosse ancora accorto. Sarebbe stata una mortificazione, se non fosse stato lui il primo. Aveva dieci anni più di quasi tutti gli altri, ma era il loro capo e come tale doveva essere il più acuto e il più svelto. Poi Uthmann Waddah abbozzò un movimento, lanciandogli un'occhiata. Hector rispose con un cenno di intesa, appena percettibile.
Uthmann era uno dei suoi agenti più fidati. La loro era un'amicizia di vecchia data, che risaliva al giorno in cui Uthmann aveva strappato Hector da un veicolo in fiamme sotto il fuoco dei cecchini, in una strada di Baghdad. Allora Hector nutriva ancora dei sospetti, perché Uthmann era un musulmano sunnita, ma con il tempo si era dimostrato degno di fiducia. E adesso era indispensabile. Tra le altre virtù, aveva istruito Hector fino a quando il suo arabo parlato non era stato praticamente perfetto. In un interrogatorio ci sarebbe voluto un esperto per distinguerlo da un madrelingua.
Il sole era alto nel cielo. Per qualche scherzo della luce, come in uno spettacolo di lanterne magiche, l'ombra dell'elicottero si stagliava mostruosamente distorta oltre il muro di polvere e così, quando fu in vista, il grosso MIL-26 russo dipinto in cremisi e bianco, i colori della Bannock Oil, al confronto sembrò insignificante. Risultò visibile solo a cento metri dalla piattaforma di atterraggio.
Considerata l'importanza dell'unico passeggero, Hector aveva comunicato con il pilota mentre si trovava ancora sulla costa, a Sidi el Razig, dove terminava l'oleodotto della compagnia, per ordinargli di non volare in quelle condizioni.
Hector Cross è fatto della materia di cui son fatti gli incubi: acciaio (nei muscoli), granito (la volontà), fuoco (il temperamento) e una spruzzata di cielo (l’azzurro degli occhi). Gli incubi dei cattivi, naturalmente, perché i buoni possono solo sognare di avere un tipaccio del genere come amico.
Heck è il tipico protagonista di un romanzo di Wilbur Smith, insomma, e in quest’ultimo La legge del deserto, Smith gliene combinerà di tutti i colori, dando modo a questo mercenario sui generis di mettere in mostra tutte le sue doti… più un piccolo margine di fallibilità, appena quel che serve a renderlo umano, e più simpatico al lettore.
Accanto a lui, un partner femminile all’altezza della situazione: Hazel Bannock, giovane vedova di un magnate del petrolio e maggiore azionista della Bannock Oil, fiorente compagnia petrolifera che amministra con pugno di ferro e brillante senso degli affari.
Fra la sexy, volitiva Hazel e il tostissimo Hector, responsabile della sicurezza della principale concessione estrattiva della compagnia, sono subito scintille. I due si pizzicano e si beccano in continuazione; è un braccio di ferro che finisce spesso in parità, ma che si intuisce essere una schermaglia fra due persone che si attraggono come la limatura di ferro e la calamita.
Ma Cayla, la giovane figlia di Hazel, viene rapita da un gruppo di terroristi islamici con base nel Puntland somalo: a Hector e alla sua squadra toccherà l’improba fatica di riportare Cay a casa e sradicare quella pustola di fanatismo dal profilo mistico e senza tempo delle dune del deserto.
La legge del deserto è un frutto maturo dell’officina di Wilbur che – padrone del suo gioco – conduce con mano sicura e ritmo serrato la storia, fra ambientazioni esotiche e colpi di scena. Il libro offre al lettore esattamente quel che promette: un plot oliato e veloce come un ottovolante, personaggi scolpiti con l’accetta che si trovano a loro agio soprattutto quando le pallottole fischiano sopra le loro teste.
Non c'è tempo per tratteggiare in chiaroscuro delicate psicologie, quel che conta è l'azione. È l'azione che permette di dispiegare efficacemente sulla tela l'eterno conflitto fra bene e male, una contrapposizione netta che - in tempi complessi come quelli in cui viviamo - ha l'effetto di rassicurarci e ci permette di lasciarci andare al puro piacere dell'intrattenimento.
Proprio come nel titolo di un film recente di Woody Allen, il motto di Mr. Smith sembra essere "Whatever it works", basta che funzioni. E La legge del deserto funziona, eccome!
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