Titolo originale: Miller's Crossing Nazionalità: USA Anno: 1990 Genere: Noir, thriller Durata: 109 minuti
Soggetto: basato sui romanzi di Dashiell Hammett Piombo e sangue e La chiave di vetro. Sceneggiatura: Ethan Coen, Joel Coen Montaggio: Michael R. Miller Musiche: Carter Burwell Fotografia: Barry Sonnenfeld Scenografia: Dennis Gassner Costumi: Richard Hornung Effetti speciali: Image Engineering Produttore: Joel Coen, Ethan Coen, Graham Place Produzione: Circle Films, Twentieth Century-Fox Film Corporation Distribuzione: Fox - 20TH Century Fox Home Entertainment Data di uscita: Al cinema nel Novembre 1990
Nel 1929, Johnny Caspar, boss napoletano d'una gang di italiani, che contende a Leo, boss degli irlandesi, il primato di una città americana, offre al rivale pace ed amicizia, se smetterà di proteggere il bookmaker ebreo Bernie Bernbaum, che egli vuole morto. Ma Leo rifiuta perchè ama Verna, affezionatissima sorella di Bernie, e inutilmente Tom Reagan, braccio destro del boss, gli consiglia di non inimicarsi Caspar, di lasciare Bernie e di non fidarsi della ragazza, che sta con lui solo per proteggere il fratello. Tom, pur essendo affezionato a Leo, ha una segreta e tormentata relazione amorosa con Verna. In seguito Caspar gli offre i soldi per pagare una grossa perdita alle corse (che lo mette in serio pericolo), purchè gli consegni Bernie, e, poichè Reagan rifiuta, lo fa picchiare dai suoi. Dopo attacchi e sparatorie fra le bande rivali, mentre la polizia protegge ora l'una ora l'altra, Leo comunica a Tom che intende sposare Verna, e questi gli confessa allora la sua relazione con lei, per cui viene picchiato e scacciato dal boss che lascia la ragazza. Questa propone allora al giovane di fuggire con lei e con suo fratello ma egli rifiuta. Ora è Caspar a dominare la città, e il sindaco ed il capo della polizia stanno al suoi ordini; egli assume Tom, e, fattosi rivelare da lui il rifugio del bookmaker (non più protetto da Leo), lo fa prendere prigioniero dai suoi e manda Tom ad ucciderlo in un bosco. Ma Bernie riesce ad impietosire Reagan, che finge di averlo ammazzato, e lo fa fuggire, raccomandandogli di sparire. Adesso Caspar si fida di lui, che però viene visitato segretamente dal presunto morto, il quale, per punirlo di aver visto tutta la sua viltà pretende, inutilmente, che uccida Johnny. In seguito Reagan è costretto da Dan, braccio destro di Caspar, a recarsi nel bosco per mostrare il cadavere di Bernie, e casualmente ....
I fedelissimi lettori del giallista Dashiell Hammett probabilmente non si dispiaceranno sentendo l'eco di Piombo e sangue in Crocevia della morte. A differenza di quanto accadde una decina d'anni fa, quando apparve il mediocrissimo italo-spagnolo La notte rossa del falco, ispirato anch'esso al primo romanzo di Hammett, nelle due orette offerteci oggi dai fratelli Joel ed Ethan Coen, l'uno regista l'altro cosceneggiatore e produttore, si è infatti abbastanza prossimi - e gli autori lo confessano - alla materia di Red Harvest.
Il «cinismo implacabile» che Gide ammirava in Hammett è dunque ancora una volta al centro d'una storia nerissima, ambientata sul finire degli anni Venti in una città americana senza nome (ma il film è stato girato a New Orleans) dove si confrontano un Leo irlandese, capo della malavita, e un Johnny Caspar italiano, gangster non da meno, che vuole rubargli il posto di boss. Fra i due c'è Tom, che è agli ordini di Leo ma lo tradisce due volte: mettendosi, o fingendo di mettersi, dalla parte dell'italiano, e segretamente godendosene la pupa. Che a sua volta si divide fra i due pensando così di salvare la vita di un suo sciagurato fratello Bernie. Tenutari di bische e bordelli, coinvolti nel traffico di alcool e droga, Leo e Caspar si fanno una guerra all'ultimo sangue, complici il sindaco e il capo della polizia, e Tom ne busca dai killers dell'uno e dell'altro, ma incassa quasi senza fiatare: ha un progetto, in mente, per il quale gli conviene anche essere pestato. Tra insulti, sparatorie e abbracci ardenti, il duello continua così con molti imprevisti. Licenziato da Leo, che ha saputo del tradimento, Tom ha un solo modo per convincere Caspar ad assumerlo: dimostrargli la sua fedeltà uccidendo Bernie. Non diremo se Tom ha il coraggio di ammazzare il fratello dell'amata, e come la donna reagisce alla notizia. Nel bosco si trova un cadavere irriconoscibile, Caspar spara a uno dei suoi credendolo una spia, e poi la situazione precipita. Siamo al trionfo della menzogna e al classico colpo in fronte...
Appena al terzo film dopo Blood Simple e Arizona Junior, l'americano Joel Coen, anni 35, mostra di meritare l'attenzione che gli riservano i cineamanti. Come già nel thriller e nella commedia, dà prova di bravura anche in questa sorta di rilettura ironica d'un genere classico. Racconta infatti con l'opportuna incisività la violenza delle situazioni e i caratteri dei personaggi, arricchisce il copione di particolari spiritosi (un ragazzetto che strappa il parrucchino a un cadavere, il figlio cicciottello di Caspar che va a scuola dalle suore), vi introduce serratissimi dialoghi, e si vale con intelligenza della fotografia di Barry Sonnenfeld e dello scenografo Dennis Gassner per dare all'insieme una notevole raffinatezza formale. Film di eventi crudi ma di bell'aspetto, Crocevia della morte occupa un posto distinto nella galleria degli ultimi polizieschi. Ha una sceneggiatura robusta, e riesuma l'epoca preoccupandosi anche dell'arredamento nei minimi dettagli. Spolvera il tutto d'umor nero, e ci consegna un pacchetto molto ben confezionato. Ai fiocchi provvedono gli attori: Albert Finney che fa col suo solito mestiere la parte di Leo, l'irlandese Gabriel Byrne sin troppo freddo e manierista nel ruolo dell'enigmatico Tom, il caratterista eccellente Jon Polito (doppiato in napoletano per aggiungere colore all'ambizíoso Caspar), John Turturro che dipinge assai bene l'ingrato Bernie, e la nuova venuta Marcia Gay Harden. Ai collezionisti di curiosità si segnala, fra gli attori, l'uomo armato che ghigna: è Sam Raimi, il regista di Darkman.
Giovanni Grazzini - Da L’Indipendente, 28 giugno 1991
La frase: Gabriel Byrne a Marcia Gay Harden:
-Tu sei il tipo che se ci fosse la richiesta venderesti tua nonna al mercato.
Albert Finney a Gabriel Byrne:
-Chi non sa dare una mano agli amici, non sa dare un calcio ai nemici.
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