Titolo originale: Una famiglia Paese: Italia Anno: 2017 Durata: 97 minuti Genere: Drammatico
Soggetto: Andrea Cedrola, Stefano Grasso, Sebastiano Riso Sceneggiatura: Andrea Cedrola, Stefano Grasso, Sebastiano Riso Fotografia: Piero Basso Montaggio: Ilaria Fraioli Musiche: Michele Braga Scenografia: Paola Bizzarri Costumi: Johanna Bronner Trucco: Maurizio Fazzini, Gerolama Sale Effetti speciali: Lorenzo Tamburini Produttore: Fabrizio Donvito, Benedetto Habib, Marco Cohen Produzione: Indiana Production Company, Rai Cinema, Bac Films, Manny Films Distribuzione: BiM Distribuzione Data di uscita: 28 Settembre 2017 (Cinema)
Vincent è nato cinquant’anni fa vicino a Parigi, ma ha tagliato ogni legame con le sue radici. Maria, più giovane di quindici anni, è cresciuta a Ostia, ma non vede più la sua famiglia. Insieme formano una coppia che non sembra aver bisogno di nessuno e conducono un’esistenza appartata nella Roma indolente e distratta dei giorni nostri, culla ideale per chi vuole vivere lontano da sguardi indiscreti. In più, Vincent e Maria sono bravi a mimetizzarsi: quando prendono il metrò, si siedono vicini, teneramente abbracciati. A volte cenano al ristorante, più interessati a guardarsi negli occhi che al cibo nei loro piatti. Quando tornano a casa, fanno l’amore con la passione degli inizi, in un appartamento di periferia che lei ha arredato con cura. Eppure, a uno sguardo più attento, quella quotidianità dall’apparenza così normale lascia trapelare un terribile progetto di vita portato avanti da lui con lucida determinazione e da lei accettato in virtù di un amore senza condizioni. Un progetto che prevede di aiutare coppie che non possono avere figli. Arrivata a quella che il suo istinto le dice essere l’ultima gravidanza, Maria decide che è giunto il momento di formare una vera famiglia. La scelta si porta dietro una conseguenza inevitabile: la ribellione a Vincent, l’uomo della sua vita.
Il regista siciliano Sebastiano Riso è stato lanciato dalla presentazione del suo primo lungometraggio, Più buio di mezzanotte, alla Semaine de la critique di Cannes. La storia reale di una drag queen e della dolorosa relazione con la famiglia che non accettava la sua omosessualità, lascia spazio in questo suo secondo lavoro, Una famiglia, alla vicenda di chi la maternità è costretta solo a veicolarla per qualcun altro. Affidandosi di nuovo a Micaela Ramazzotti in un ruolo di madre, Maria, seppur di pasta totalmente diversa: una madre che non riesce pienamente ad essere tale, senza le morbide rotondità di chi l’ha goduta in pieno, e rimane tutta muscoli tesi e un fascio di nervi. Riso identifica un momento della sua vita, con il compagno Vincenzo, senza darci troppe spiegazioni di cosa sia stato di loro prima. Li troviamo intuendo come il patto che li lega, che a prima vita può sembrarci d’amore, è sul punto di rompersi. Un inizio silenzioso mette in scena una Roma periferica e anonima, grigia come tutti i personaggi di questo film in cui nessuno si salva, e chi vorrebbe farlo deve patire doppio: per la propria inazione e per aver non impedito quella altrui.
Maria porta avanti gravidanze per conto di ricchi clienti che non possono averne figli, anche per le complessità della regislazione italiana. I soldi che girano sono tanti, così come gli argomenti che Riso tratta, tutti importanti vuoti di civiltà nell’ambito dei diritti civili nell’Italia di oggi. Il problema è che troppe dinamiche sono affrontate con un cupio dissolvi sbrigativo, senza intravedere una possibile interruzione in questo ciclo, ormai routine che non fa neanche ricordare come sia nato il tutto. Una cappa nera che allontana lo spettatore, tanto quanto ambientazioni e dinamiche spesso poco credibili, personaggi ridotti a macchiette (come la coppia gay in cerca d’adozione) che non servono al meglio la doverosa causa per cui sono state inserite nel film.
Un terreno impervio, quello che differenzia una dramma senza sfoghi dal ridicolo involontario, superato nella parte conclusiva da un film smarrito che finisce per dimenticarsi dei suoi personaggi, lasciandoli in secondo o terzo piano, ostinandosi a mettersi in maggior risalto troppe cause che senza nessuno a rappresentarli diventano vuoti contenitori. Micaela Ramazzotti è ormai prigioniera dei ruoli di madre o donna disperata, dalla ricrescita ballerina e la recitazione febbrile, mentre il francese Patrick Bruel, qui scelto per “i suoi occhi buoni”, timbra il cartellino come esotico maschio seducente.
Code:
Generale
Nome completo : Una.Famiglia.2017.iTALiAN.DVDRiP.XviD-PRiME[MT].avi
Formato : AVI
Formato/Informazioni : Audio Video Interleave
Dimensione : 1,52 GiB
Durata : 1 o 54 min
Bitrate totale : 1.896 kb/s
Creato con : VirtualDubMod 1.5.10.2 (build 2542/release)
Compressore : VirtualDubMod build 2542/release
Video
ID : 0
Formato : MPEG-4 Visual
Profilo formato : Advanced [email protected] Impostazioni formato, BVOP : 2
Impostazioni formato, QPel : No
Impostazioni formato, GMC : No warppoints
Impostazioni formato, Matrix : Default (H.263)
ID codec : XVID
ID codec/Suggerimento : XviD
Durata : 1 o 54 min
Bitrate : 1.438 kb/s
Larghezza : 720 pixel
Altezza : 304 pixel
Rapporto aspetto visualizzazione : 2,35:1
Frame rate : 25,000 FPS
Spazio colore : YUV
Croma subsampling : 4:2:0
Profondità bit : 8 bit
Tipo scansione : Progressivo
Modo compressione : Con perdita
Bit/(pixel*frame) : 0.263
Dimensione della traccia : 1,15 GiB (76%)
Compressore : XviD 67
Audio
ID : 1
Formato : AC-3
Formato/Informazioni : Audio Coding 3
Impostazioni formato, Endianness : Big
ID codec : 2000
Durata : 1 o 54 min
Modalità bitrate : Costante
Bitrate : 448 kb/s
Canali : 6 canali
Posizione canali : Front: L C R, Side: L R, LFE
Frequenza campionamento : 48,0 kHz
Frame rate : 31,250 FPS (1536 SPF)
Profondità bit : 16 bit
Modo compressione : Con perdita
Dimensione della traccia : 367MiB (24%)
Allineamento : Audio splittato
Durata intervallo : 40 ms (1,00 frame)
Intervallo pre caricamento : 500 ms
ServiceKind/String : Complete Main
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